E’ ovviamente la notizia della settimana (scorsa) e puntualmente non mi esento dallo scrivere qualche considerazione, dopo aver riflettuto un po’ (a caldo spesso si dicono cose che a mente fredda risultano anche piuttosto ridicole). Parliamo quindi del nuovo “giocattolo” di Apple, l’iPad. Già definire di cosa si tratti non è banale: qualcuno ha detto che è un iPhone passato sotto la schiacciasassi, qualcuno ha detto che è l’ottava meraviglia del mondo digitale. Io vorrei provare a considerarlo come Apple ha voluto presentato: una via di mezzo tra uno smartphone ed un portatile, che cerca di prendere qualcosa da entrambi riuscendo “meglio” degli ispiratori in alcune funzioni chiave.
Le funzionalità chiave su cui Apple punta il dito, indicandole come i veri “punti di forza” del nuovo iPad sono la navigazione web, la gestione della posta elettronica, il multimedia (foto, musica e video, anche online), i videogiochi e l’eBook reader. Il paragone, durante il keynote di Steve Jobs, è stato fatto con i netbook, a detta del fondatore di Apple “migliori in niente” rispetto ai portatili. Provo allora anche io a confrontare il nuovo dispositivo “made in Cupertino” con quello che il mercato ha da offrire.
Tanto per cominciare, purtroppo per Apple, la nicchia di mercato in cui va ad inserirsi l’iPad è ancora poco definita e dai contorni sfumati. Un netbook è indubbiamente “un portatile economico” (come Steve Jobs l’ha definito, durante la presentazione) e sebbene voglia fare della portabilità la sua arma vincente, i compromessi a cui si deve esporre sono talmente pesanti che spesso diventano un tallone d’achille: per intenderci il mio eeepc è fermo su una mensola da diversi mesi e viene acceso solo occasionalmente, certo non durante il tran-tran della vita quotidiana. Non dubito, intendiamoci, che in un futuro più o meno prossimo device come i tablet-pc (tra i quali possiamo annoverare l’iPad) o i netbook ricaveranno alla fine una loro fascia d’utilizzo; quello che intendo dire è che avendo a disposizione un portatile ed uno smartphone (e in questo settore, indubbiamente l’iPhone ha dettato la direzione), sento decisamente poco la mancanza di una “device di mezzo”.
Paragonandolo al “fratellino minore”, l’iPhone, la vera “innovazione” che l’iPad propone sembrerebbe essere la dimensione dello schermo: l’evoluzione del software del sistema operativo che ne sfrutta al massimo le potenzialità (indubbiamente, le immagini dell’interfaccia utente sono spettacolari) non ne è che una diretta conseguenza dei 9 pollici e rotti di cui potranno godere i suoi utenti.
Inutile dire che il prezzo da pagare (o compromesso che dir si voglia) è quanto mai pesante: l’iPhone mi entra in tasca (per quanto non proprio comodamente), mentre l’iPad avrà bisogno di una custodia per essere trasportato, non si tratta certo di una device “maneggevole”. Per di più, se Apple avesse realmente voluto puntare tutte le sue carte sullo schermo, avrebbe avuto senso portarlo ad una risoluzione “full-hd”, della quale avrebbero giovato in prima istanza proprio le funzionalità “multimediali”, ma indubbiamente anche quelle legate alla piattaforma di gioco.
Della (scarsa) portabilità del nuovo iPad ho già detto, ma vorrei tornarci per un’ulteriore considerazione: così come trovo fastidioso tirare fuori il portatile dallo zaino mentre sono in giro per visitare un sito web o leggere la posta (o leggere un libro, per la differenza che può fare), credo che mi troverei ugualmente a disagio ad estrarre una device delle dimensioni dell’iPad in tram, o al ristorante, forse un po’ meno su lunghi viaggi, ma non rappresentano mediamente una nicchia sufficientemente ampia da essere appetibile; se il target diviene allora quello di una device “casalinga” più comoda e maneggevole di un portatile, ecco che allora la durata della batteria non è più fondamentale: perché non dotare allora l’iPad di un processore più potente in grado magari di far girare una versione customizzata di MacOSX e non un povero sviluppo del software che gira sull’iPhone, con tutte le limitazioni che questo comporta? Si tratta verosimilmente dell’ennesimo compromesso: peso, durate della batteria, (probabilmente) semplicità di sviluppo e (sicuramente) l’attrattiva di poter disporre sulla nuova device del non indifferente parco software che si è creato intorno all’iPhone ed al suo AppStore (sul quale chiaramente Apple ha investito buona parte del keynote).
L’adozione di un sistema operativo “da portatile”, avrebbe tra l’altro consentito di aggirare alcuni (grossi) limiti d’usabilità che possiamo individuare su un iPhone e che sebbene possano essere spiegati su una device “specializzata” come lo smartphone (su cui comunque sono stati a ragione ampiamente criticati), faticano molto di più a trovarla su un tablet-pc: ad esempio l’impossibilità di gestire il multitasking (esserci c’è, solo che l’utente non può gestirlo a piacere, rendendolo sostanzialmente inutile), oppure l’impossibilità di salvare files su disco (come salvo un pdf scaricato via web per poterlo visualizzare offline? :/).
Il prezzo è sostanzialmente allineato con il mercato (cosa non altrettanto vera per l’iPhone all’ora della sua uscita, se ci pensate): sebbene sia più costoso dei più comuni netbook, l’iPad ha dalla sua parte un disco fisso stato solido più efficiente e capiente (e fa la differenza), un sistema operativo “dedicato” in grado di sfruttarne appieno le caratteristiche hardware (essendo quest’ultimo stato sviluppato a braccetto con gli sviluppatori del software). Ancora una volta Apple posiziona il suo prodotto nella fascia medio-alta del mercato, verosimilmente per le logiche di marketing che già sono state più volte evidenziate. Va detto che allo stato attuale delle cose, la concorrenza non ha granché di meglio da offrire, anzi Apple ancora una volta anticipa tutti, proponendo un prodotto che vedrà i primi veri competitor in vendita tra parecchi mesi (si parla di fine anno). Sicuramente va riconosciuta ad Apple la capacità di “guidare” questo mercato (non a caso sono ormai la prima “Mobile Device Company” mondiale in termini di fatturato), dettandone le regole in termini di funzionalità (per le quali spesso è un punto di riferimento, vedere alla voce “interfaccia utente iPhone”).
Sicuramente Apple non ha voluto lanciare un eBook reader: lo sviluppo di iBooks secondo me è stata un’introduzione “dell’ultimo momento”, un adattamento dell’Apple Store (e di iTunes di conseguenza) ad un mondo in rapida espansione in cui Apple ha voluto provare ad applicare il suo modello di business, il suo “savoir faire”. Se l’iPad dovesse realmente competere con device specializzate come il Kindle, ne uscirebbe certamente sconfitto: quella della possibilità di leggere libri è solo una delle molte feature di una device che fa molte cose (quanto al bene, diremo).
In fin dei conti, l’iPad potremmo definirlo come un dispositivo in grado di fare molte cose, ma vittima ancora una volta dei compromessi che questa nicchia di mercato sembra implicitamente portare con se: non ha la potenza elaborativa di un computer ne la portabilità di un iPhone, non ha la durata di batteria e le tecnologie (e-ink) di un vero ebook reader ne le prestazioni e la risoluzione di una console casalinga per video games (tipo Playstation 3).
A tutto questo non possono non aggiungersi le perplessità legate al libero uso della device: non ci potrà essere software non preventivamente “vagliato ed approvato” da Apple che ne castrerà le funzionalità (vedi Flash) come già ampiamente accaduto con l’iPhone, ad insindacabile giudizio della propria proiezione sul mercato. Se su un “telefonino” (se così vogliamo chiamare l’iPhone), questo compromesso poteva essere accettabile (con un po’ di forzature), certo lo è molto meno su questa nuova device…
A queste condizioni (e questo prezzo) non credo proprio che ne acquisterò uno molto presto…
Io continuo a pensare che in realta' siamo di fronte ad un pc per utenti pc casuali.Per riassumere l' iPad e' il nuovo portatile per l'uomo/donna di mezza eta' inesperto con i computer che pero' vuole navigare/leggere la posta/guardare video su youtube(grazie html5).
Ridicolo
L’iPad o il post? 😛
Mi sto ancora chiedendo quale sia il target che Apple vuole raggiungere con l’iPad. Programmatori “smanettoni”? Non credo, proprio per i motivi che delinei tu. Newbies dell’informatica? Non me li vedo molto a tenere allineato l’iPad con il computer. Studenti che lo usano per leggere le dispense e studiare in giro? Se non puoi caricare il tuo materiale, magari in pdf, mi sa di no. Adolescenti che lo usano come console di gioco? Forse. Manager in viaggio per lavoro? Forse, soprattutto se dotati di adattatore per un’uscita video che vada su un proiettore. Mi sembra che sia tutto ancora un po’ fumoso, francamente. Io avrei francamente preferito un tablet vero, con un sistema operativo non castrato e che mi permettesse davvero di sostituire il netbook con un oggetto di ottimo design, splendido schermo e buone doti di maneggevolezza. Ma appunto come sostituzione del netbook: così com’è, non mi serve a niente, e viaggiando continuerò a portare con me il mio vecchio iPod touch (ancora con sistema 1.4 e Jailbreak, perché in questo modo posso avere il forward delle porte e un ssh decente) e l’Acerino da 9″ con Ubuntu. Peccato davvero.
Caro il mio Giacomo, io credo che semplicemente le conclusioni al quale tu giungi siano semplicemente quelle che Apple si aspetta da un utente della tipologia “smanettone”, già possessore di un Iphone e di un portatile (che a Cupertino sperano sia un MacBook, ma tant’è…), a meno che non si tratti di un’utenza vergognosamente benestante e dannatamente fissata con la tecnologia (solitamente i dure caratteri non si trovano mai così vicini). Mi pare anche di intuire che, come la politica e il marketing della Mela hanno insegnato (Iphone docet), alcune delle funzionalità che tu lamenti (io personalmente trovo assurda l’assenza della videocamera frontale che avrebbe potuto aprire l’iPad a tutte le possibilità di Augmented Reality che uno schermo di quasi 10” può offrire) saranno semplicemente aggiunte nelle prossime versioni del prezzo, con piccolo ritocco del prezzo (che, allo stato attuale, non giudicherei solo allineato, ma competitivo), tanto per non farsi cambiare niente. Tale scelta è da giustificare, come giustamente hai fatto notare, nella scelta di dare priorità alla durata della batteria (che, se confermata nei fatti, mi pare sbalorditiva, anche a confronto dei principali netbook in circolazione). Aggiungo che per Jobs era importante (così come lo fu con l’iPhone) essere il primo a mettere sul mercato un dispositivo del genere (addirittura per l’iPhone né annunciò la creazione mesi prima della distribuzione), e i tempi x la realizzazione della filiera industriale imponevano evidentemente alcuni compromessi. D’accordissimo su tutto il resto, in particolare per ciò che riguarda iBooks.
posso entrare in 1 negozio aquistare 1 dvd e vederlo sll ipad? NOposso collegarmi a internet cn wifi , in italia ?vista la normativa la vedo MOLTO DIFFICILE,le wifi libere sn poke, (ovviamente previa registrazione)posso far girare dei giochi seri ? mi sa di noposso usare qlq operatore telefonico ke voglio? mah!, sta storia della micro sim mi lascia perplessoforse , visto il costo, mi tengo il macbook e ci faccio qll ke mi serve……o anke 1 pc….cn linux ovviamente
@Maurizio: giusto x precisare, una microsim non è altro che una SIM "tagliata", non v'è alcuna differenza e si potranno usare qualunque operatore nostrano 😉
vero ma cio' significa ke te la devi tagliare tu, e ti pare ke in 1 dispositivo da 800 neuri ,perke tanto 1$=1€ bisogna fare 1 oprazione del genere?, qst nn significa ke l ipad faccia skifo, ma x i motivi sopra elencati , nn sara' nella mia lista spese.
ovvio poi ognuno spende i propri denari cm vuole
Scomodo (senza tastiera) e costoso come “netbook killer”.Pesante come “ebook reader”.Non pratico (nel 2010 un tablet monotasking?!…oddio).Non visualizza siti che usano flash (cosa a quanto ho visto sottovalutata da molti: praticamente qualsiasi sito con qualche funziona multimediale usa tecnologia flash)
ora, con tutta onesta…a che cavolo serve?