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Ormai pare quasi una prassi, al punto che non fa il titolo principale sui giornali: quando c’è una manifestazione che coinvolge il G8, si finisce con teste rotte in ospedale. “Cariche di alleggerimento” si chiamano, ma nel frattempo servono a mettere in discussione il diritto a manifestare (quando le manifestazioni sono scomode, naturalmente, visto che di cariche non ce ne sono state in occasione dell’ormai nota manifestazione di estrema destra a Milano…). Puzza di regime?
Eppure trovo importante guardare, capire: le parole spesso non bastano a descrivere quello che invece la vista è in grado di trasmettere… cariche di alleggerimento…
Faccio l’avvocato del diavolo: c’è da dire che nelle manifestazioni è molto frequente trovare qualche idiota che dà alle forze dell’ordine un pretesto per fare le cariche.
Già, ci ho pensato anche io: dopodiché mi sono detto che in mezzo alle cariche ci finiscono tutti, innocenti e non, e le manganellate le prendono tutti.
Nulla in contrario ad arrestare coloro che provocano le forze dell’ordine, spaccano vetrine e compagnia cantante, anzi; però ritengo che sia nella formazione della Polizia il sapersi comportare efficacemente in queste situazioni… e i pestaggi generalizzati mi sembrano tutto fuorché efficaci
Ragionare è sempre difficile:
+ semplice prendersela con i Rumeni o caricare i manifestanti.
Dopo aver abolito la fatica fisica ora ci si prova con quella mentale.
Giovanni – che vorrebbe vedere *tutti* i violenti in galera non importa se sono certi Cobas che aggrediscono i sindacalisti FIOM, se si dicono ‘disobbedienti’ per non dire ‘vandali’ o se disonorano il corpo della PS o dei CC.