Il problema non è la sanzione…

l'abus d'alcool est dangereux pour l'autofocus ... Dopo il periodo degli ultras allo stadio, dopo il periodo dei cani assassini, è il periodo delle vittime della strada. Ed ecco che i “potenti” corrono ai ripari, annunciando severissime misure per proteggere i cittadini dai pericoli in agguato sulla strada.
Peccato che, come al solito, non si centri il problema. Con l’entrata in vigore del decreto Bianchi, verranno inasprite, anche in modo piuttosto serio, le pene (pecuniarie e non) di svariate tipologie di infrazioni al codice della strada: l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebrezza e sotto l’influenza di stupefacenti, la guida senza patente. A questi si aggiungono alcune norme di “prevenzione”, quali l’obbligo di affiggere pannelli informativi nei locali e la limitazione della potenza dei veicoli che i neopatentati possono condurre.

Ma tutte queste norme, sempre che riescano a proseguire nel loro iter burocratico e divenire realmente legge, hanno un solo, enorme, difetto. Non verranno applicate.

Senza andare a citare la solita, banale, Svizzera, i cui autovelox notoriamente spaventano gli automobilisti nostrani. Cerchiamo più vicino a casa, il cavalcavia della Ghisolfa (Monteceneri). Ci sono 3 autovelox, notoriamente in funzione. Il limite è posto a 70 all’ora, e rigidamente rispettato da tutti i conducenti, anche se la strada consentirebbe oggettivamente velocità superiori (anche se non di molto). Questo dimostra che la certezza della pena è il migliore dei deterrenti. Allora perché non investire sulle normative già esistenti, ed applicarle, anziché inasprire pene che rimangono nel regno della fantasia?

update: tra l’altro, leggo ora sul blog di Stefano Quintarelli un post particolarmente interessante, inerente alla statistica degli incidenti in Italia… non fa che confermare il quadretto qui precedentemente delineato, purtroppo :/

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