La tanto attesa “cosa rossa” ancora non esiste, e già i suoi principali (futuri) componenti litigano.
Tutto nasce dalla dolorosa votazione sul Welfare, che non piace alla sinistra (e nemmeno al sottoscritto, per la verità) che si è vista togliere da sotto il naso tutta una serie di provvedimenti introdotti durante il lungo dibattito in Commissione Parlamentare e sui quali aveva investito molte forze. Al di la che mi viene da chiedermi a cosa serva, a proposito di spese, pagare una Commissione Parlamentare per analizzare un testo, discuterne, modificarlo, votarlo, approvarlo, proporlo al Parlamento e poi si va a votare il testo precedente, perchè a “qualcuno” non piace il risultato, ma pazienza.
Il governo però non può permettersi un’altra crisi, e visto che al Centro c’è gente come Dini (“Lottiamo contro il Governo perché aumenta la spesa”), allora tocca alla sinistra ingoiare il rospo e votare a favore, pur non convinti (tanto i fessi siamo sempre noi, pazienza). Ma fin qui, niente di nuovo.
Il problema nasce nel momento in cui i futuri componenti della “cosa rossa” non si parlano tra di loro: si era detto “compatti nella protesta alla fiducia sul welfare, ma votiamo a favore” ed il Pdci lascia l’aula durante la votazione del disegno di legge. Probabilmente hanno semplicemente avuto un corale attacco di cagarella (opinione supportata dal fatto che in 3 sono rimasti in aula, evidentemente hanno mangiato pizza a pranzo), ma gli altri partiti di sinistra non hanno gradito, e si sono incattiviti, protestando animatamente con il gruppo dei “nuovi dissidenti” durante il vertice immeditamente indetto proprio a Montecitorio, con l’ulteriore risultato di far abbandonare il vertice stesso al segretario del Pdci Oliviero Diliberto.
Questa è la gente che vorrebbe unificare la sinistra? Si lancia un processo di “unificazione delle sinistre” senza nemmeno mettersi d’accordo su come agire in Parlamento? Mi sfugge qualche passaggio…
Speriamo sia solo un incidente di percorso…