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Una licenza “guida” per la Pubblica Amministrazione?

Pubblico in calce uno stralcio di una mia risposta ad una mail che mi chiedeva un commento su un interessante post dell’avvocato Laura Garbati sul forum del CNIPA . Pubblico perché il tema è delicato e sono conscio che andrebbe affrontato in maniera più articolata ed argomentata delle poche righe che riporterò. Mi pareva interessante però tentare di fornire uno spunto di riflessione condivisa sull’argomento…

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Concordo pienamente con la necessità di fare chiarezza nel mondo del software libero, e non solo nei confronti della pubblica amministrazione. La libertà di scelta, se da un lato è un valore fondamentale, dall’altro spaventa: la PA e gli utenti finali.

Il mondo del software libero ha un disperato bisogno di marketing, di tralasciare i numeri di licenza e di crescere con l’offerta che abbia una presa commerciale (naturalmente mantenendo “dietro la scorza” tutte le qualità tipiche del software libero), perché solo così sarà possibile sostenerlo efficacemente.

La mia paura più grande è che il “talebanesimo” di alcuni esponenti della comunità porti ad una spaccatura molto più profonda e radicale di quella che già conosciamo da anni tra “software libero” e “opensource” proprio all’interno del mondo del “software libero” stesso.

La presa di coscienza che esistono molte alternative, ma che il cliente (fosse anche la PA) debba essere “guidato” nella sua scelta da persone esperte che possano tradurre le grandi opportunità del software libero in vantaggi tangibili per l’utente (che ne apprezzerà poi anche gli aspetti più nascosti e spesso maggiormente importanti) è una necessità sempre più forte in questo mondo, che però fatica a cambiare…
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Sun: un milione per l’opensource (sua)

Sun Microsystems Pare che l’opensource stia fruttando davvero parecchio a Sun. Dopo tanto aver tentennato prima di rilasciare Java e Solaris sotto licenze completamente free (as in freedom), ora a Santa Clara sembrano essere davvero lanciati sulla nuova strada. E’ notizia di ieri infatti il lancio del Open Source Community Innovation Awards Program, che premierà i programmatori volontari più attivi e volenterosi sui progetto opensource di Sun (che oltre a OpenOffice, Java e Solaris vedono anche NetBeans, OpenSparc e GlassFish), spartendo tra loro la modica cifra di un milione di dollari. E se Sun può permettersi di “cacciare” una cifra simile, significa che l’opensource di dané ne sta portando davvero tanti, nella Silicon Valley…

A decidere la destinazione dei premi e le modalità di assengazione, paradossalmente, non sarà Sun stessa, ma le comunità di sviluppo avranno la possibilità di adattare al proprio modello di sviluppo il contributo che Sun assegnerà loro.

Naturalmente nella mente di tutti si è fatto il paragone tra l’iniziativa lanciata da Sun e quella che, ormai da alcuni anni, porta avanti Googl, il Summer of Code, che però ha un target leggermente diverso, essendo essenzialmente mirato alla promozione della diffusione della programmazione opensource tra i giovani.

Chissà quanta parte di questo milione di dollari finirà nel nostro paese, dove diversi programmatori conribuiscono attivamente allo sviluppo di OpenOffice.org…

Anobii.com introduce la “Taste compatibility”

Ho appena notato che Anobii ha introdotto una voce “Taste compatibility”, la possibilità cioè di confrontare i propri gusti con quelli degli altri utenti del social network tramite l’analisi dei libri letti, posseduti e dei taste-compatibility.pngvoti assegnati per ciascun libro.

Sotto il menu di sinistra, nella pagina della libreria di un utente, appare un indicatore iniziale di “Taste compatibily”, che riporta anche un link di espansione dei dettagli che portano ad assegnare il valore a quell’indicatore.

Ad esempio, l’affinità di gusti letterari tra il sottoscritto pm10, è piuttosto scarso, si aggira intorno al 2.1. Andando a guardare i dettagli infatti, si scopre che l’unico libro che abbiamo entrambi finito e che giudichiamo a “pieni voti”, è Etica Hacker, di Pekka Himanen; in comune poi abbiamo solo altri due libri, Siddharta e Un altro giro di giostra, mentre entrambi abbiamo letto qualcosa di Loriano Macchiavelli (per quel che mi riguarda, Macaronì) e di Lansdale Joe R. (per conto mio, Mucho Mojo). Numeri, insomma, assolutamente insignificanti.

Con Luca Conti invece, il livello è medio (5 punti e mezzo, avendo in comune una decina di libri ed avendo letto di numerosi autori comuni) ed è alto con Motumboe (15 punti, che rappresentano 5 libri a cui abbiamo dato lo stesso voto, e 8 libri in comune, oltre che cinque o sei autori comuni).
Ho anche trovato, tra i miei conoscenti, un livello di compatibilità “super”, con AndyCapp, che rappresenta un punteggio vicino ai 25 punti, determinati da quattro con lo stesso voto, 21 libri in comune e 10 autori in comune.

Curioso notare che non necessariamente quelli che vengono indicati come “utenti con gusti simili” poi hanno un elevato valore nell’indicatore di affinità di gusti, anzi!

Nonostante insomma, anobii.com possa essere considerato un social network maturo ed affidabile, con oltre 2 milioni e mezzo di libri indicizzati e per buona parte localizzato in numerose lingue, il suo sviluppo non si arresta.