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Un presidente imprenditore

dscf1271.jpg Molti ricorderanno la campagna pubblicitaria delle elezioni del 2001, quando manifesti giganti raffiguranti il bel faccione di Silvio Berlusconi richiamavano l’attenzione sul “Presidente Operaio” e via dicendo. Alla luce dei fatti (anche non recentissimi) si conferma per l’ennesima volta la vocazione prettamente imprenditoriale dell’attuale Presidente del Consiglio, che tra una legge “ad personam” e l’altra, trova anche il tempo di dare un contentino agli imprenditori suoi simili a discapito dei lavoratori, già frustrati da anni di stagnazione.

Tra le 32 pagine della manovra finanziaria entrata in vigore oggi (ed ampiamente spiegati nell’ottima serie di articoli del Sole 24 Ore), scopriamo l’articolo 21, che legifera in materia di contratti di lavoro a tempo determinato. Cito dalla spiegazione del Sole 24 Ore:

Articolo 21. Contratti di lavoro a tempo determinato.
I contratti a termine sono consentiti anche per l’ordinaria attività del datore. Previste nuove eccezioni alla trasformazione automatica del rapporto a termine in tempo indeterminato dopo 36 mesi; viene limitato il diritto di precedenza nelle assunzioni di chi ha avuto contratti a tempo determinato. Gli effetti delle modifiche verranno verificati dopo due anni in tavoli congiunti e il Parlamento entro tre mesi deciderà se confermarle.

In sintesi quindi, piazza pulita delle garanzie sui contratti a tempo determinato. Nuovi limiti alla trasformazione automatica, allargamento dell’ambito in cui sono applicabili, niente più precedenza a chi era a tempo determinato.
C’è poi l’articolo 23, che riguarda l’apprendistato, tecnica ad oggi (ab)usata per sottopagare tutti i minori di 26 anni indipendentemente dal loro livello di specializzazione, in modo simile agli stage, una delle grandi piaghe del lavoro giovanile, che da oggi sarà esteso anche al campo dei dottorati di ricerca.

A questo punto vorrei fare una domanda a coloro che Berlusconi l’anno votato, ed in particolar modo ai giovani precari: qualche dubbio, anche piccolo piccolo, vi sta sorgendo?

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De cavaliereschi precariati

dscf1271.jpg In un’Italia dove i comici sono chiamati a fare i politici, i politici si allenano a fare i comici: così, dopo i “bambaccioni” di Padoa Schioppa, ecco i “precari” di Berlusconi.

[ Fonte: «Con quel sorriso sposi un milionario» ]
la battuta pronunciata durante la trasmissione “Tg2 Punto di Vista”. Una ragazza chiede all’ex premier come può un giovane mettere su famiglia e affrontare un mutuo con la precarietà nel mondo del lavoro, e Berlusconi risponde così: «Da padre il consiglio che le do è quello di ricercarsi il figlio di Berlusconi o di qualcun’altro che non avesse di questi problemi. Con il sorriso che ha potrebbe anche permetterselo»

Purtroppo visto che i comunisti non hanno senso dell’umorismo, hanno preso sul serio l’innocente battuta del Cavaliere, che in realtà ci stava provando, sotto sotto, con l’ascoltatrice precaria (e certamente comunista) che gli ha posto la domanda trabocchetto, su mandato di Bertinotti (si riconosce dallo stile).

Purtroppo, finito lo scherzo, resta la dura realtà: la serietà con cui l’ultrasettantenne Berlusconi ed il suo partito intendono affrontare la questione del lavoro precario è talmente seria che non ne parlano nemmeno in televisione e preferiscono invece fare battutine squallide sulle ragazze presenti in studio. D’altra parte come possiamo aspettarci che un anziano come Berlusconi possa comprendere i problemi dei giovani (e non)?