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Arriva in Italia il TgSexy?

Naked News Indiscrezioni danno per certo l’arrivo in Italia del ben noto TgSexy, il notiziario con annesso spogliarello delle giornaliste che tanto è in voga negli Stati Uniti ed in Rete.

Attendevo ormai da un po’ questa conferma che non posso che accogliere con molto favore: era decisamente quello che mancava ai nostri mass media, l’opportunità per risollevare il triste panorama dell’informazi0ne indipendente italiana.
Dopo i telegiornali “indipendenti dai partiti”(di cui Rete4 è un fulgido esempio), dopo i telegiornali “indipendenti dal pettegolezzo” (e qui citiamo l’ottimo “Studio Aperto”), dopo i “telegiornali di qualità” (dal Tg1 al Tg5), ecco il “telegiornale indipendentemente dalla notizia”, che particolarmente apprezzato sarà dagli italici maschietti, ormai unici reali destinatari di questa televisione “tutta cosce e” (non zanzare, no…).
Saranno poi particolarmente gradite ai nostri esponenti politici le belle intervistatrici in topless (che più di tanto non potranno inficiare l’alto contenuto intellettuale delle parole proferite dai nostri “onorevoli”), e proprio questo aspetto sembra essere la garanzia che nessuno si opporrà all’importante iniziativa.

In realtà, per non esporre a traumi gratuiti la popolazione, il telegiornale sexy dovrebbe andare in onda in due diverse versioni: quella “in intimo” per i telespettatori abituali (che tanto sono “abituali” anche dell’intimo in televisione), è quella “full compliant” per gli abbonati.

Resta solo da capire quale delle tante reti culturali italiane potrà fregiarsi di cotanto privilegio, ma si può supporre che andrà ad arricchire il già importante reparto intellettuale di una delle quattro o cinque piattaforme satellitari che abbiamo nel “Bel Paese”…

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Povere major…

made in heaven Le povere major discografiche sono decisamente in crisi. Sono cosi in crisi che potrebbero chiudere da un giorno all’altro: quei cattivelli dei pirati informatici che si copiano le canzoni, e quei maledetti che rilasciano sotto Creative Commons, rubando i diritti alle major, stanno mandando sul lastrico un settore che da occupazione a miliardi di persone in tutto il mondo. Per di più, ultimamente si è messo di mezzo anche il governo italiano, che ha previsto degli stanziamenti economici per le piccole case discografiche, con l’obiettivo di contribuire alla promozione dei giovani e dei gruppi emergenti. La legge varata però tagliava fuori proprio le povere major discografiche.

Con le ultime risorse rimanenti, le major si sono rivolte alla parlamentare Gabriella Carlucci (Forza Italia) che ha immediatamente raccolto il loro disperato grido d’allarme canto del cigno, proponendo un decreto legge che non solo include nei citati stanziamenti anche le nostre povere major, ma che prevede uno stanziamento aggiuntivo di 20 milioni di euro per il sostentamento di queste ultime, in modo da consentire loro, anche in collaborazione con il governo che dovrà proibire qualsiasi uso di suoni non protetti da DRM (voce umana compresa) di uscire da questa brutta situazione di crisi.

E’ già stato prevista e finanziata l’installazione nei cavi orali ed auricolari di tutti i cittadini italiani un sistema DRM in grado di cifrare la voce, in modo che sia auscultabile solamente da coloro che hanno pagato le necessarie royalties alle case discografiche. Per ulteriori informazioni sul vostro turno di installazione dell’apparecchio, potete visitare il sito appositamente creato.