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Carlo Lucarelli – Almost Blue

Immagine di Almost blueAvevo letto, pochi giorni fa, una raccolta di novelle di Lucarelli, e mi era piaciuta molto. Mi rendevo però conto che tra scrivere una novella ed un romanzo (giallo che sia) di acqua ce ne passa. Non perché scrivere una novella sia più semplice (anzi, come proprio Lucarelli faceva notare nell’introduzione a “Il lato sinistro del cuore”, in una novella è necessario che l’autore dia il meglio di se stesso, avendo pochissime pagine a disposizione per catturare il lettore), ma perché la tecnica e le modalità di scrittura variano molto.
Proprio per colmare la lacuna, avevo deciso di affrontare Almost Blue, appena acquistato, facendogli scavalcare la mia (ormai proverbiale) coda di lettura: non posso certo dirmi insoddisfatto.

Almost Blue è un ottimo romanzo la cui pecca maggiore è forse la poca originalità della trama (d’altra parte è un romanzo giallo, no? L’assassino è pur sempre il maggiordomo…), alla quale però Lucarelli sopperisce senza problemi con la bellezza del racconto: è un continuo dipingere di colori, voci ed emozioni (possibile anche grazie alla cecità di uno dei protagonisti che offre il destro proprio ad un poetare sulla realtà) che coinvolge il lettore e lo trascina senza peso alcuno, nei vortici di una Bologna strana, sommersa, dolce e violenta allo stesso tempo, scossa nel profondo da una serie di efferati omicidi, apparentemente inspiegabili.

Decisamente un noir… blu! 🙂

Commento su Anobii.com:

Si potrebbe leggere tutto d’un fiato, questo romanzo di Lucarelli. Duecentocinquanta pagine non sono certo un peso eccessivo per un lettore abituale, e le pagine scorrono veloci, trascinate dalla bellezza e dalla leggerezza del racconto, e da una trama non così pesante e complessa da necessitare particolari attenzioni. Un gran bel noir… colorato.

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Joe R. Lansdale – Mucho Mojo

Immagine di Mucho mojoL’avevo cominciato spulciandolo da amici diverso tempo fa (ad agosto) e solo recentemente l’ho davvero preso in mano e cominciato a leggerlo nel vero senso della parola. Mi aveva incuriosito, prima ancora che la trama, lo strano modo narrativo, una prima persona, molto naif (il narratore è Hap Collins, l’unico “bianco” del giro), e con un velato senso dell’umorismo che Lansdale non smette fino all’ultima pagina.

Il risultato è un romanzo davvero molto bello, un noir da manuale, in cui una trama violenta e crudele trova spazio tra le considerazioni e le riflessioni che il lettore fa su una società razzista e classista, sul degrado sociale e sull’assenza di speranza che Lansdale dipinge.

Commento su Anobii.com:

Un bellissimo romanzo “noir”, di quelli da manuale. La trama non è particolarmente brillante, pur riuscendo a celare sorprese fino alle ultime pagine, ma il dipinto che Lansdale riesce a fare del razzismo nella società americana (a vari livelli) è assolutamente un capolavoro.