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Phishing: la class action

pagePare che i cittadini si facciano sempre più furbi nel riconoscere i tentativi di phishing e così anche gli autori devono spremere le loro meningi per ottenere messaggi sempre più credibili e realistici. Lo “stato dell’arte” me lo sono trovato in inbox questa mattina, proveniente dall’indirizzo di un fantomatico “Studio Legale No Profit” dei Fratelli Di Matteo, che invia a “tutti gli italiani” (alla faccia della rubrica!) il modulo da compilare per richiedere il risarcimento di 1000 euro a fronte dell’ingiustificata pubblicazione dell’elenco dei contribuenti pubblicati dall’Agenzia delle Entrate.

Riporto il testo della mail:

ROMA li 10/06/2008

Alla cortese attenzione dei Cittadini Italiani,

Dopo la decisione del Garante per la Privacy sulla vicenda dell’elenco dei contribuenti pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrate, abbiamo il piacere di informarvi che abbiamo vinto la battaglia.

Alla luce del provvedimento del Garante, milioni di Cittadini Italiani i cui dati sensibili sono stati violati, possono finalmente ottenere il risarcimento dei danni subiti.

Per tale motivo abbiamo predisposto il modulo in allegato che tutti i cittadini Italiani devono scaricare, compilare, e inviare per ricevere l’immediato risarcimento di 1.000 Euro

per ciascun familiare per la grave violazione della privacy subita.

Distinti Saluti.

Avv. Claudio Corbetta

Studio Legale No Profit
Viale Matteotti 145
00195 Roma
Tel. 06 7158031
Fax. 06 7175323

Notevole la cura con cui è stata scritta questa mail: buono l’italiano, termini contestualizzati, addirittura riferimenti finali con indirizzo e numeri di telefono. Un minimo di attenzione, però (fondamentale come sempre quando si parla di email), ci porta ad alcune considerazioni

  1. “alcuni milioni di italiani”, “1000 euro”: rapido calcolo, fanno miliardi di euro in rimborsi. Sembra possibile che uno Stato così impantanato in problemi economici possa cacciare una simile somma senza battere ciglio, senza dilazionare, senza che vi sia il solito “aita aita” generale dei mass media? (E anche fosse, ci converrebbe come cittadini italiani chiedere un rimborso di questa entità?)
  2. “che tutti i cittadini italiani devono scaricare”: devono o possono? Mi sembra piuttosto curioso il termine usato, unica pecca nell’altrimenti ben fatto corpo del messaggio.
  3. La spiegazione sulle procedure sono un po’ troppo limitate, non sembra? Si parla di “ciascun familiare”: compresi i neonati e bambini sotto i 18 anni, i cui redditi non sono stati pubblicati? Pare piuttosto curioso…
  4. Una rapida ricerca su Google e Pagine Bianche ci informa che non solo i due numeri elencati in firma (fax e telefono) non sono rintracciabili (cosa che potrebbe anche essere, nel caso in cui ne fosse fatta esplicita richiesta, ma piuttosto curiosa per uno studio legale), ma soprattutto che non esiste nessuno studio legale “Fratelli Di Matteo”.
  5. Inutile dire che l’allegato, più che un modulo (che avrebbe estensione .doc o .pdf), sembra un eseguibile (.exe) e come tale va evitato come la peste.

Come al solito, il consiglio è di usare la testa, su tutti i messaggi di posta che arrivano, soprattutto quando invitano ad aprire link a pagine web e/o allegati di qualsiasi forma…

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