Aprirò queste poche righe mettendo in chiaro un concetto, perchè conosco i miei interlocutori, so che questo post solleverà polemiche e voglio che sia tutto ben chiaro da principio: sono un fervente sostenitore del software libero (e un minimo di curricula da presentare sotto questo aspetto ce l’avrei anche), convinto come voi delle “quattro libertà” e non sono in alcun modo ne legato ne pagato da Apple per scrivere quanto segue.
Ciò premesso, cominciamo: l’iPhone sta facendo ampiamente parlare di se in questi giorni immediatamente successivi al lancio della nuova versione “3G” e come prevedibile, tra le varie reazioni sollevate troviamo anche quelle degli esponenti del software libero (armati in questo frangente del neonato “Neo 1974”, il mitico e tanto atteso OpenMoko), in particolar modo la Free Software Foundation (che non si lascia scappare un’occasione che sia una, tanto meglio così), che elenca in un interessante post le “5 ragioni per evitare l’iPhone 3G“.
In particolar modo, si fa riferimento al fatto che Apple limiti il software disponibile sulla piattaforma e lo vincoli al pagamento di “una tassa” (domanda a latere: siamo sicuri di questo? E ci sono tutte quelle applicazioni gratuite nonostante questo?), tagliando fuori di fatto il software libero, il supporto al DRM ed il mancato supporto invece per i formati audio/video liberi, come Ogg Vorbis e Theora, infine ponendo come quinto motivo per non scegliere il nuovo “melafonino” (come è stato stupidamente ribattezzato dai media) la semplice presenza di alternative ad esso.
Ora, tutto vero e sacrosanto, ma consentitemi una considerazione sulla coerenza che con questo messaggio il movimento del software libero propone: quali novità introduce l’iPhone 3G rispetto all’accoppiata generico lettore mp3 più telefonino generico proprietario? Quali dei cinque punti sopra elencati non si applicano al mio stupidissino Nokia 6120 ed ad un altro qualsiasi ipod, al limite accompagnati da un qualsiasi palmare dotato di sistema Windows Mobile o PalmOS?
Eppure non ho visto campagne contro la diffusione dei telefoni cellulari e degli (altri) ipod o lettori mp3 dotati di supporto per il DRM, consentitemi. L’iPhone 3G è una device pensata per incorporare le funzioni di un telefono “avanzato” (dotato anche di interfaccia hsdpa/umts) a quelle di un qualsiasi palmare intelligente, adattandovi una ormai collaudata ed accattivante interfaccia e l’ottimo touch screen made in Cupertino.
Dare addosso ad una device popolare come l’iPhone 3G con delle motivazioni così risibili e superficiali (il fatto che ci siano delle alternative vi pare un motivo per non scegliere l’iPhone? E di quale altro prodotto potremmo non dire la stessa cosa?) mette in cattiva luce, per l’ennesima volta, il movimento che sostiene il software libero, relegandolo ancora una volta alla solita “cantina”, esattamente allo stesso modo in cui dare sistematicamente addosso a Windows (non dico che non ve ne siano ragioni, è il modo che contesto) con argomenti spesso “superficiali e risibili” ottiene il risultato di renderci antipatici e facilmente attaccabili dai ben più esperti responsabili di pubbliche relazioni della Microsoft.
Ricordiamoci che gli utenti finali non sono (ancora, per lo meno) interessati all’aspetto tecnico, alla questione dei formati aperti, della libertà, ne sono particolarmente sensibili a metodi “invisibili” di violazione della privacy (quali il tracking di cui parla la FSF in quel post). Io capisco, comprendo e condivido, ma gli utenti no e noi rimediamo la solita figura da nerd. La diffusione dei formati liberi si fà (e si farà) nella miglior qualità del prodotto (e deve essere tangibile), nel supporto più ampio, con le device che li supportano.
Si vuole dire qualcosa davvero contro l’iPhone di Apple? Allora diciamo che non sincronizza con Linux (per il quale per altro non esiste un porting di iTunes ne una qualsiasi altra compatibilità di genere) ne con Vista (provate a sincronizzare il calendario senza Office!), che la telecamera è di scarsa qualità, che non ha il supporto per Flash (ormai indispensabile per la fruizione di parte dei siti internet), che tutto è perfettibile, che costa troppo (nonostante le offerte), che arriva in un mondo assolutamente inadatto alle potenzialità che offre (soprattutto in Italia).
Disquisiamo sulla sostanza, ma prendiamo atto che si tratta realmente di una device “rivoluzionaria” per quello che è il panorama attuale delle devices portatili (il Neo 1974 non fà testo, è un prodotto di nicchia), prendiamo atto che Apple è stata in grado di attaccare con forza e determinazione un mercato che non era il suo e in due anni ha ottenuto risultati che gli altri operatori non avevano mai ottenuto.
Sosteniamo Nokia nella scelta di aprire e migliorare Symbian, facciamone il principale concorrente di Apple su questo piano se proprio, ma per favore, per favore, ricolleghiamo la bocca prima di parlare (e le mani prima di scrivere)…