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The Economist: cazzate senza paura…

hax0r your n3twork.Ritenevo “The Economist” una testata giornalistica attendibile. Per questo sono andato a guardarmi il loro articolo sulle “previsioni senza paura che fanno per il 2008.

Partiamo dalla prima delle previsioni: il fatto che internet rallenterà. Tralasciando il fatto che ho già scritto di questa “voce” (e il fatto che venga ripresa come credibile in questo articolo pone seri dubbi sulla sua credibilità), l’autore dell’articolo afferma che il 90% del traffico di internet è composto da spam. Ora, proprio poco tempo fà, un’altra statistica ci diceva che, diversamente, la maggior parte del traffico internet è quello peer-to-peer dei circuiti di file sharing.

Ora, senza voler necessariamente dare per scontata l’affidabilità della statistica proposta da Ipoque (d’altra parte The Economist non cita una fonte che sia una), è mai possibile che ogni volta che ne viene fuori una, discorda con tutte le precedenti? Possibile che non ci sia un riscontro che sia uno?

Il fatto poi che l’autore affermi che “i provider hanno tollerato lo spam finora perché era troppo costosa la lotta allo spam” mi fa pensare che non sappia neppure di cosa sta parlando. Coloro tra i miei lettori che hanno avuto modo di mettere in piedi un server di posta sà quanto sia faticoso riuscirvi, proprio per via dei micidiali controlli che vengono fatti da (alcuni) provider. Purtroppo la maggior parte dello spam arriva da provider consenzienti, e quindi diviene molto difficile lottare efficacemente contro questo fenomeno (nonostante qualche buona idea in questo senso l’avessi sentita tempo addietro).
Devo poi commentare l’analisi del traffico “upstream vs. downstream”, che ci dice che visto che le adsl degli utenti sono asimmetricamente sbilanciate verso il download, allora i canali di upstream dei provider sono quasi inutilizzati? O il fatto che per questo motivo gli spammer trovano il proprio lavoro facilitato (in che modo non è ben chiaro)?
Infine, sempre sul primo punto, non è chiaro quali significative differenze rispetto al 2007 portino a questa drammatica previsione… l’avvento del Nebaztag, di YouTube, Flickr e Facebook, e degli elettrodomestici “connessi”? Non fatemi ridere…

Non sto a commentare le altre previsioni, perché pur non essendo altrettanto “spettacolarmente catastrofiche” sono altrettanto ricche di assuzioni più o meno ingiustificate e fantasiose, e io ho altro da fare, al momento.

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Ai Soci

Visto che non ho più diritto di parola in OpenLabs, e che i tempi stringono (almeno non potranno accusarmi di non aver avvisato per tempo, dopo aver accuratamente eliminato copia di questa email dalle richieste di moderazione delle liste), posterò anche qui la mia lettera ai soci di OpenLabs per spiegare la mia assenza alla “riunione” di questa sera. Non credo ci sia nulla di segreto (sono parole mie, e la dove sono citate altre persone, posso fornire prove delle situazioni citate), quindi non mi faccio scrupoli.

Cari soci,

scrivo questa mia per annunciare che non sarò presente, come invece richiestomi, alla riunione prevista per il 4 giugno sera, in sede.

Le motivazioni sono diverse, ma la principale è la mia volontà di non volermi sottomettere al tribunale inquisitorio che alcuni soci cercano di far passare sotto il nome di “Riunione chiarificatrice”, lo stesso tribunale al quale erano stati sottomessi, a mia insaputa, alcuni soci “dissidenti” al termine dell’ultima assemblea dei soci, lo scorso aprile, proprio pochi minuti dopo che l’assemblea stessa aveva confermato l’intenzione di guardare al futuro e tralasciare il doloroso passato. Nemmeno pochi minuti era durato il “dita incrociate” di quei soci che oggi chiedono a gran voce l’incontro, nei quali riponevo la mia fiducia (come in tutti gli altri soci, d’altro canto) e che cosi male invece l’hanno ripagata.

In questi ultimi giorni, sulla lista direttivo e tramite email private, sono stato accusato di essere un doppiogiochista, di essere stato ambiguo ed addirittura di essere stato io l’origine di tutti gli attuali mali di OpenLabs, nell’oggetto della mia lettera aperta che voleva segnalare il nuovo rabbuiarsi di un orizzonte che ora ci piove in testa dolorosamente.
Con queste premesse, e visto anche che mi è stata tolta qualsiasi possibilità di risposta (non posso piu scrivere, ne vengono sbloccate dalla moderazione le mie email inviate alla lista direttivo, dove invece vengo ancora attaccato da Fabrizio e Tommaso, nel silenzio piu totale degli altri membri dello stesso), non mi sembra proprio il caso di essere presente a quella riunione, ne ho intenzione di partecipare all’Assemblea del 25 giugnio, che sancirà il definitivo passaggio ad una forma associativa (la dittatura dei burattinai) nella quale non mi riconosco.

Non credo di avere nulla di cui rimproverarmi sul mio operato. Mi sono sempre fidato dei miei colleghi di direttivo, trattando tutti con il massimo rispetto (salvo quando questo è venuto meno nei miei confronti).
Mi sono sempre fidato dei soci, al punto da non richiedere, nonostante la responsabilità di questa scelta ricadesse sulle mie spalle, ulteriori protezioni all’accesso al server di sede dell’Associazione se non quella esile catenella che sperava la zona degli “addetti ai lavori”.
I soci hanno sempre degnamente ripagato la mia fiducia, fin che Tommaso Ravaglioli non ha deciso di non esserne piu degno (il che insegna ancora una volta come le violazioni informatiche avvengano principalmente in seno alle organizzazioni e non da remoto).
Il mio lavoro per l’Associazione (del quale non farò alcuna lista, come invece richiestomi da Ravaglioli, perchè non si contano le pecore, per giudicare le capacità di un pastore, e perchè chi mi conosce già sa) ritengo sia stato importante e sempre limpido, fatto d’impegno personale (in termini di tempo, fatica, ma anche economico), il quale viene però ora improvvisamente dimenticato e anzi, manipolato in modo da farmi sembrare un irresponsabile. A questi giochi, non ci stò. Il mio intento in OpenLabs, è sempre stato quello di diffondere l’uso e la conoscenza in materia di software libero, non quello di dar vita a stupide quanto inutili lotte di potere come quelle alle quali ho assistito in questi ultimi tempi.

Ciò detto, taglio corto. Con questa mia, si conclude la mia interazione diretta con l’Associazione (pur rimanendone socio, visto che la mia quota l’ho regolarmente pagata e tutt’ora ne condivido le finalità).

Porgo a voi tutti i miei piu cordiali, distinti e dispiaciuti saluti.

Giacomo Rizzo

Fuori da OpenLabs

E cosi, alla fine, la lunga agonia è finita.

Dopo essere stato attaccato su tutti i fronti, accusato di aver “snaturato l’associazione”, di essere un doppiogiochista (questa è roba nuova, ma visto che coinvolge altre entità, non ne parlerò in questa sede), dopo essere stato accusato di essere l’artefice di tutti i mali recenti di OpenLabs, ecco che il nostro buon F. mi ha tolto definitivamente l’accesso ai server che gestivo (dei quali lui è ora il nuovo Responsabile Tecnico [brrr]) e il permesso di scrivere (e cosi difendermi dalle sue accuse) sulla lista del Consiglio Direttivo.

Si conclude qui una fase della mia vita nel mondo dell’Associazionismo del FreeSoftware. Questo, naturalmente, non significa che mi fermo, anzi 😉

Mi auguro solo che le persone che mi hanno visto lavorare in questi ultimi anni, si basino sul mio operato e non sulle menzogne che F. e soci stanno spalando in giro (telefonate dietro le quinte, e via dicendo).

Presto, su questi schermi, gli aggiornamenti 😉