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Color grigio Milano

[Fonte: Urbanità 2 – Nazione Indiana]

Non bisognerebbe mai fare una vacanza all’estero con i propri figli. È quello che sto pensando ora, di ritorno dalla Germania. Mai. È frustrante. Come faccio ora a spiegare alle mie due bambine perché ho deciso di farle crescere in una città come Milano?

Aprile è il più crudele dei mesi

Ciao Gianni,

sono anni che vado blaterando di posti vivibili, di città a misura d’uomo e non dei profitti del Ligresti di turno…. Ho vissuto tanti anni tra Lussemburgo e Bruxelles, entrambe a loro modo verdi, vivibili, accoglienti, umane.
Oggi, proprio mentre il freddo attanaglia al nostra (amata?) città meneghina e guardando fuori dalla finestra dell’ufficio è tutto ancora più grigio e cementato del solito, senza più il sole estivo a raccogliere quei pochi colori che alla nostra Milano restano, leggo il tuo pezzo su Nazione Indiana.

Mi dico allora che bisognerebbe agire, bisognerebbe cambiare, bisognerebbe. A volte mi dico che l’adolescenza non devo averla ancora portata a conclusione, se penso ancora di cambiare il mondo, eppure che altro potremmo fare? Quando l’odio razziale si appropria della nostra società sotto i nostri occhi, la società è controllata dalla paura e dai media irresponsabili (quando mai capiremo e gestiremo come tale “quarto potere”?), quando per uscire dalla crisi economica continuiamo ad acquistare auto più grosse e più potenti, che altro potremmo fare se non tentare di cambiare, che già la speranza è un lumicino, per di più fievole?
Hai qualche idea, Gianni? Una qualsiasi: a me non ne restano più…

Con affetto

Giacomo

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I tedeschi ci associano alla Mafia: ma dai?

kaffeemafia.jpgIeri il Corriere ha pubblicato la notizia che un imprenditore tedesco ha coniato il marchio “Kaffeemafia“, con tanto di pistole al posto delle “f” nel logo (da applicare poi ad un bar semovente).
L’autore dell’articolo, incidentalmente Elmar Burchia, si chiede se sia ancora possibile associare l’Italia (di cui il caffè sarebbe un simbolo) alla Mafia, riprendendo di fatto le proteste del giornale “La Sicilia” e dei siciliani visitatori di alcuni festival che si sono indignati alla vista di cotanta nefandezza.

Ora, anche volendo dedicare del tempo a tanta futilità, cosa possiamo aspettarci? Come possiamo sperare che all’estero non associno il nostro tricolore alla mafia, quando dopo cinque anni di governo Berlusconi (che di collusioni con la Mafia ne ha da raccontare), Mastella è riuscito a far cadere prima del secondo compleanno l’unico governo che stava facendo un minimo di lotta all’evasione fiscale e tentando disperatamente (perché le misure intraprese non possono essere definite in altro modo), e ora ci aspettiamo rassegnati altri cinque anni di collusione mafiosa tra le più altre cariche dello Stato? Che immagine possiamo dare, all’estero, quando in Parlamento abbiamo più criminali che a San Vittore?

Facciamo forse affidamento sul potere propagandistico di Italia.it, per sovvertire questa brutta impressione che diamo??