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La forza delle idee

Qualche giorno fa, in occasione dell’anniversario della strage di Srebrenica, cercavo su Flickr una foto significativa di Srebrenica da allegare al mio post. Naturalmente, il vincolo principale era che fosse rilasciata con una licenza che mi consentisse di farlo (a me sembra normale comportarmi in questo modo).

Purtroppo, la miglior foto trovata era rilasciata sotto una licenza che riservava all’autore tutti i diritti della foto ed io non avevo ne il temp, ne la voglia, di scrivergli per ottenere un’autorizzazione all’uso della stessa, cosi ho proseguito alla ricerca di un’altra foto che rendesse comunque il senso del post in questione. Prima di proseguire però, mi sono concesso di lasciare un commento in cui suggerivo l’utilizzo di una licenza Creative Commons (facilmente applicabile su Flickr) alla foto stessa.

Questa mattina, andando a vedere per puro sfizio, se ci fosse stata una reazione al mio commento, scopro che non solo la foto risulta ora rilasciata sotto Creative Commons BY-NC-ND, ma anche tutte le altre foto dello stesso autore presentano la stessa licenza.

E allora, per ringraziare best77 per questo rimarchevole gesto di disponibilità, pubblico di seguito la sua (significativa) foto del cimitero che ospita alcuni degli 8000 uomini uccisi quell’11 luglio.

Srebrenica

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LIFOS – Laboratorio Informatico Free Open Source

lifos.jpgAll’attenzione di tutti gli interessati al mondo dell’attivismo del software libero e dell’open source.

A partire dalle importanti esperienze nel panorama dell’associazionismo del software libero in ambito locale e nazionale maturate negli ultimi anni dai soci fondatori, e con una forte volontà di rinnovamento e progresso, nasce in questi giorni, il

LIFOS, Laboratorio Informatico Free Open Source

un’associazione culturale ed un laboratorio sperimentale che mira alla diffusione ed alla promozione del software open source e dei formati e protocolli aperti, basandosi sui principi dell’etica hacker.

Vuole proporsi come realtà importante nel mondo dell’associazionismo del software libero milanese (ed agire come spinta e fonte di slancio), tramite la collaborazione stretta e continuativa con le altre realtà, costituite e non, già presenti e radicate sul territorio.

Anche se la neonata Associazione ha sede a Cinisello Balsamo, essa si ripromette di operare in tutto il panorama della Provincia di Milano, tramite proprie iniziative o tramite sinergie di rete con le altre associazioni già presenti ed attive sul territorio.

Tenendo presente che una prima serata di “presentazione e benvenuto” si terrà questo giovedi, a partire dalle ore 21:00, presso il Laboratorio Innovazione Breda, a Sesto San Giovanni, vi invitiamo a visitare il sito http://www.lifos.org, o a scrivere a info@lifos.org, per ottenere maggiori informazioni.

Proposte per il 22 giugno

Il 22 giugno, presso lo IULM di Milano, si terrà una manifestazione dal titolo “Condividi la Conoscenza“, che si vuole proporre come punto di partenza e riflessione sull’impatto dei “nuovi media” sulla nostra vita, sulla politica e sull’industria.

Chiamato alle armi dal buon Fiorello Cortiana, ho provveduto questa sera a proporre 3 diversi “nodi di riflessione” a mio avviso particolarmente importanti, e sui quali invito tutti a discutere e confrontarsi. Li riporto anche qui, per dare ulteriore risalto alla lodevole iniziativa.

Quantificazione del valore virtuale
Parlando con un caro amico, non molto tempo fa, mi faceva notare quanto fosse difficile investire in “innovazione” e “nuove tecnologie” in Italia, senza avere adeguati fondi alle spalle.

Questo perchè le banche e le società di venture e capitali, nel nostro paese, misurano ancora la bontà di una proposta di investimento in base alle immobilizzazioni materiali che il richiedente può portare. Questo aspetto è stato ulteriormente evidenziato quest’oggi durante un incontro presso il Politecnico di Milano, al quel ho partecipato.

Nel campo della cultura, quali immobilizzazioni possono essere “spese” per ottenere un investimento? Praticamente solo brevetti e diritti d’autore o di “proprietà intellettuale” (detesto questo termine, perdonatemi), che a mio avviso sono solo briglie e freni all’innovazione, alla produzione di cultura ed alla sua diffusione.

E’ assolutamente necessario che si faccia una seria riflessione, e si trovino delle proposte applicabili ed efficaci, per consentire una quantificazione oggettiva della bontà di un investimento in un ambito come quello della cultura, o dell’industria del software, dove le immobilizzazioni materiali non hanno praticamente necessità di esistere.

Pubblico dominio materiale
Quando si parla di “proprietà pubblica”, si pensa sempre ad aquedotti, autostrade, ferrovie. E quando queste proprietà vengono in qualche modo intaccate dalle privatizzazioni, si sentono salire urla di protesta. Tutto corretto, tutto assolutamente condivisibile, ma tutto, strettamente, materiale.

La privatizzazione delle infrastrutture di comunicazione, tanto importanti per la produzione e la diffusione della conoscenza, non arreca forse un danno paragonabile, se non superiore, alla privatizzazione di acquedotti, autostrade e ferrovie?

Come può una rete di larga banda (ma anche una rete di fonia, o la semplice proprietà ed efficienza di una emittente televisiva statale di qualità) che si confronta con mere logiche di profitto, senza tener conto di quelle che sono le esigenze culturali dei cittadini?

Bisogna che si prenda coscenza che l’infrastruttura di rete e (tele)comuncazione del nostro paese è un bene primario per la stessa economia italiana, e come tale, va difesa e rigidamente controllata.
La rete internet italiana non può essere in mano ad un monopolista (in palese conflitto di interessi, tra l’altro) come Telecom, i cui disservizi sono ormai divenuti barzellette fuori dai confini del nostro paese.

Riduzione del Digital Divide
Il termine “digital divide” purtroppo viene usato in modo piuttosto variegato, quindi la riduzione dello stesso è qualcosa di poco tangibile.
In questo caso, per “digital divide” intendo il divario culturale che impedisce a tutti i cittadini di fruire liberamente dell’innovazione (altro termine abusato, a mio avviso), di fatto creando cittadini di serie A e cittadini di serie B, e contribuendo quotidianamente ad ingigantire questo divario.

A mio avviso sarebbe necessario riflettere su quali ragionevoli proposte possano essere avanzate per combattere efficacemente questo problema.

Un punto da tenere presente è che piu che stimolare un’offerta (formativa?) che già per altro esiste, anche in maniera alquanto diffusa, e prima ancora di trovare i criteri economico/fiscali atti a spingere questa “riduzione”, è importante comprendere che va stimolata la richiesta stessa, rendere i cittadini stessi partecipi di questo processo, perchè nessun tipo di forzatura, nel campo della conoscenza, è in grado di portare benefici a medio/lungo termine.

Astronomia ed OpenSource

Questa sera ero ospite del Gruppo Astrofili Cinisello Balsamo nell’ambito dello scambio culturale che ha dapprima portato il loro presidente a parlare presso OpenLabs, poi noi in visita all’osservatorio di Castione della Presolana.

Questa sera toccava a me parlare a loro, esponendo il mondo dell’opensource e la filosofia ad esso collegata. Per l’occasione avevo preparato alcune slides mettendo insieme altre due presentazioni e rendendo il tutto un po’ più uniforme e gradevole.

Nel complesso, non posso che ritenermi soddisfatto. Il Gruppo era molto più interessato di quello che potessi immaginarmi, e anche piuttosto competente (alcune persone usano addirittura già Ubuntu e mi hanno chiesto qualche dritta).

Sono tra l’altro emersi un paio di progettini che potremmo decidere di portare avanti in collaborazione tra i due gruppi. Meglio di cosi… 🙂

Fa La Cosa Giusta!

E cosi è finita anche la IV edizione di Fa La Cosa Giusta!. Ovviamente il sottoscritto era presente, essendo questo uno dei due più importanti appuntamenti annuali dell’associazione (l’altro è il Linux Day), sia come socio di OpenLabs, sia come dipendente di MG Engineering, che era presente con un banchetto.

Che dire. Davvero bello. Vediamo di mettere insieme qualche idea:

flcg.jpg1. Grande successo per OpenLabs: siamo riuscit, tra le vendite di CD di Ubuntu, Xubuntu ed eduKnoppix (costo 1 euro), di adesivi, magliette e gadget vari, a rientrare completamente delle spese sostenute per la partecipazione alla fiera (oltre 600 euro) ed a incassare persino qualche spicciolo per le spese ordinarie che l’associazione deve sostenere. Ma cosa piu importante di tutte, siamo stati presenti, ci siamo fatti vedere come un’associazione viva e dinamica, abbiamo catturato l’attenzione, suscitato interesse, avvicinato qualcuno al mondo del software libero. Un grazie, da questo punto di vista, va a tutti i ragazzi di OpenLabs che sono stati presenti sui 3 giorni al banchetto, anche a costo di saltare pranzi e cene, o farli senza pane perchè già terminato, in piedi per 10 ore filate, a ripetere le stesse cose, rispondere alle stesse domande, sempre con il sorriso sulle labbra. Bravi ragazzi.

2. Tanta gente: alla vigilia, gli organizzatori prevedevano un afflusso di circa 30.000 persone. Secondo me, alla fin fine, sono state di piu. Soprattutto nella giornata di sabato e domenica, la gente arrivava al banchetto ad ondate, prendendolo letteralmente d’assedio, facendo perfino la fila per porre la propria domanda, o donare il proprio euro in cambio del cd da provare. Nei prossimi giorni, cercherò di contattatare i ragazzi dell’organizzazione per tirare le somme, capire cosa è andato bene e cosa si potrà migliorare (noi abbiamo gestito/fornito la connettività wireless per gli espositori) in vista dell’edizione 2008, alla quale parteciperemo senza ombra di dubbio.

3. Tanta solidarietà, tanti sorrisi: è bello vedere la gente sorridere. E’ bello vedere la tranquillità e la voglia di stare bene, in pace, sui volti delle persone. Al punto che quando capitava di scontrarsi correndo per i corridoi, si assisteva a uno scambio di scuse e sorrisi che a Milano sembra quasi una rarità. Ho visto persone fermarsi a chiacchierare con i venditori ambulanti (io stesso ho acquistato due copie del PappaMondo da un ragazzo di colore che poi è venuto al nostro banchetto a farsi spiegare la filosofia dell’OpenSource e del software libero). Ho visto persone portare in dono da un banchetto all’altro biscotti e dolci. Ho visto fiducia, ho visto voglia di vivere e di reagire ad una situazione difficile, in Italia e nel mondo. Ho ripreso un po della fiducia che era andata svanendo negli ultimi mesi. Una importante ricarica.

4. Tanti amici: con un certosino lavoro, negli ultimi mesi avevo contattato i gruppi di WikiMedia Italia e di Mozilla Italia per invitarli a partecipare. Erano presenti con i propri banchetti, e per 3 giorni ci siamo scambiati sostegno e battute, scambiati cibo e gadgets, supportati e consigliati. Erano in tanti, dentro e fuori da OpenLabs. Questi sono gli eventi che cementano le amicizie. A tutti quelli che leggeranno questo post e si sentiranno tirati in ballo, un abbraccio sentito 🙂
5. Timore: per portare i visitatori della fiera presso la sede di Openlabs, il gruppo organizzatore ha ideato una serata di “introduzione a Linux” per giovedi prossimo (19), alle ore 21. Visto quanti bigliettini d’invito sono andati via in 3 giorni di fiera, e visto che la sala dove pensavo di tenere la presentazione è di dimensioni piuttosto modeste (20-30 persone al massimo) ho qualche timore sull’affluenza. Cercherò di inventarmi qualcosa domani sera per capire come gestire il tutto… speriamo bene…

PS: Sono pure finito su Flickr. Che faccia -.-. Stavo parlando e mi sono trovato fotografato da quelli di Mozilla Italia. Potevo star serio? 😀

Riunione dei gruppi di Milano

Venerdi sera, presso la sede dell’Associazione, si è svolto un primo informale incontro tra esponenti di tutti i gruppi della provincia di Milano che si occupano di diffusione e promozione di GNU/Linux e del Software Libero ed OpenSource (ne ho contati 9, che sono quelli che avevo interpellato, se me ne sono perso qualcuno me lo si faccia presente! :P)

Purtroppo alcuni gruppi non si sono presentati, ma credo proprio che sia stato il poco preavviso (una settimana o poco piu) e il fatto di aver scritto direttamente alle persone anzichè formalmente ai gruppi stessi.  Mi auguro sinceramente che ai prossimi incontri ci possano essere tutti, in modo da allargare al massimo il consenso delle decisioni prese.

Le proposte che sono emerse da questa prima riunione sono essenzialmente tre, e vanno dalla rimessa in opera di milano.linux.it, all’organizzazione di un evento su DRM, Trusted Computing e Privacy, alla stesura condivisa di una riflessione sulla GPLv3 da portare poi come tavolo di lavoro alla LUG Conference di Cosenza.

I gruppi presenti (SemLUG, OpenLabs, POuL e LUG Bocconi) erano particolarmente entusiasti di lavorare insieme, e proprio questa bella atmosfera mi fa ben sperare. Vediamo un po cosa ne viene fuori 🙂

Alla scoperta di del.icio.us

del.icio.us

Stamattina, dopo tanto tempo che mi ripromettevo di farlo, mi sono deciso a provare del.icio.us. Tanto tempo è passato molto semplicemente perchè non ho bisogno di un posto dove salvare i miei bookmarks, e quindi non mi sono mai seriamente interessato a testare il servizio.

Ieri, tra una cosa e l’altra, un po trasportato da alcuni link suggeriti da Zen, avevo finito con il registrarmi, ma al momento di dovermi installare un nuovo plugin su Firefox, mi erano girate le scatole e avevo lasciato perdere li.

Stamattina invece, con poco da fare, ho deciso di dargli un’occhiata un po piu in profondità, e ho riflettuto un po sulle potenzialità di questo servizio.

La prima cosa che va detta, è che non è solo un repository di bookmarks. Certo, il fatto di avere parte dei propri bookmarks su un sito web, può consentire di accedervi anche quanto non si è davanti al proprio computer, ma non credo che sia questo il “killer-use” (tanto per coniare un “nuovo” termine) di del.icio.us.
Penso piuttosto che sia geniale l’idea di una link directory condivisa tra una gran quantità di utenti, e poter poi ordinare i link per rilevanza, popolarità o semplicemente visualizzare gli ultimi link inseriti, perchè questo porta a far emergere da quella melma che è il Web una serie di realtà anche molto interessanti che però non godranno mai della pubblicità sui media tradizionali.

Oltretutto, appoggiandosi ad una piattaforma diversa dai soliti motori di ricerca, si può promuovere il decentramento della dataveillance, con conseguente piu difficile messa in relazione dei dati personali, che non fa mai male alla nostra privacy (i bokmarks non sono dati personali, non quelli che mettereste su del.icio.us almeno, ma in un’ottica di profilazione tutto fa brodo e rendere il lavoro piu difficile, con la mole di dati che dovrebbero confrontare, significa di fatto renderlo impossibile).

Oltretutto, del.icio.us finisce con lo sfruttare gli stessi meccanismi di “promozione comunitaria” tipici di strutture ben piu note, quali WikiPedia et similia ma anche dell’OpenSource stesso, consentendo di fatto ai contenuti definiti “migliori” dagli utenti di emergere.

Alla fine della fiera quindi, ecco il mio account su del.icio.us, con i bookmark belli taggati, e la mia bella tags cloud (che è un’idea niente male per rendere piu intuitiva ed immediata la visualizzazione degli interessi di un utente).

Questo (forse) è quello che si dovrebbe chiamare Web2.0, l’idea di offrire un nuovo modo per collaborare orizzontalmente (nel piu puro spirito del Web e di Internet, quindi), consentendo anche un nuovo modo per “visualizzare” qualcosa (un’idea, un concetto, un articolo, un contenuto…).