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Ok, ha nevicato. Ok, ha ghiacciato. Ok, ha piovuto per giorni e giorni. Ok, si può tollerare che nei giorni immediatamente successivi questi disastri naturali l’asfalto delle strade lombarde si sia rovinato, in alcuni punti persino rotto.
Ma la manutenzione del fondo stradale non è un optional, o una velleità rimandabile: in alcuni punti le buche superano i 20 centimetri di profondità, con evidenti rischi non solo per la salute di pneumatici, cerchi e ammortizzatori, ma per la stessa incolumità dei cittadini. Sembra di guidare su un campo minato, con gente che scarta improvvisamente di lato per evitare la buca, o inchioda rischiando il tamponamento
Riparare le buche significa riempirle e ricoprirle d’asfalto, in attesa di una riparazione più organica, magari in primavera: un’operazione, insomma, che non richiede investimenti particolarmente importanti. Invece si preferisce “transennare” la buca, magari lasciarci una volante con i lampeggianti accesi appena prima e dimenticarsene: poi ci si lamenta che non ci sono mezzi in Polizia.
La cosa più incredibile, in ogni caso, l’ho vista ieri sera tornando da Piazzale Lotto verso l’autostrada: nella penombra ho visto un riflesso e guardando meglio mi sono trovato di fronte ad un birillo catarifrangente infilato all’interno della buca, che lo celava quasi completamente… Certo un’ottima idea per segnalare la buca! Peccato che non sia riuscito a fermarmi per fotografarlo…
Certo che senza nemmeno più i fondi dell’ICI, dopotutto, cosa possiamo aspettarci dalla Pubblica Amministrazione?