Un saluto al 2021 ed un augurio per il 2022

Questo 2021 volge al termine; termine che è solo una linea artificiale nel tempo, ma comunque un’opportunità per guardarsi indietro (e dentro) e riflettere su quanto accaduto negli ultimi 12 mesi. Anche il 2021, dopo il 2020, non è stato un anno semplice: nato coi migliori auspici per un vaccino in arrivo grazie ad un vero e proprio miracolo scientifico, e trascorso… beh, ne sono successe di cose, andiamo per gradi.

I migranti hanno continuato a fuggire da fame e guerre. O magari semplicemente alla ricerca di un modo per sfamare le proprie famiglie. Innumerevoli hanno attraversato coi mezzi più precari il mare davanti alla Tunisia, alla Libia, alle isole Canarie e greche. Hanno saltato le recinzioni che dividono Ceuta dal Marocco. Alcuni sono riusciti nel loro intento, altri ci hanno rimesso la vita. Molti erano bambini. Alcuni credono ancora che questo fenomeno si possa arginare, che si possano “fermare” i migranti; non si rendono conto di quanto invece non farà che peggiorare, man mano che ai migranti economici si aggiungeranno quelli che fuggono dalle conseguenze del cambiamento climatico.

E parlando di cambiamento climatico, un altro anno è passato nella quasi totale immobilità. Un altro anno in cui abbiamo continuato a pompare gas serra nell’atmosfera perché “non posso fare altrimenti”, un altro anno in cui abbiamo provato sulla nostra pelle le conseguenze dello stile di vita scellerato che semplicemente non abbiamo voglia di abbandonare. Abbiamo visto il fuoco distruggere ancora una volta la California, la Grecia, il Canada. Abbiamo visto la grandine e l’acqua colpire la nostra Catania, abbiamo guardato con terrore le immagini del Belgio e Paesi Bassi che, letteralmente, annegavano. Abbiamo visto gli uragani colpire le coste statunitensi ed i Caraibi con una forza che non ricordavamo. Eppure al COP26 abbiamo tentennato, dibattuto e argomentato, per poi prendere poche (o nessuna) decisione che realmente ha il potenziale per cambiare le cose, per cominciare a rallentare questa folle corsa verso il surriscaldamento.

E poi abbiamo fatto le barricate: abbiamo protestato per l’arresto di un rapper a Barcellona, contro le limitazioni del Green Pass in Italia, contro le chiusure di ristoranti e discoteche in Belgio, contro la mascherina negli Stati Uniti. E per altre innumerevoli ed altrettanto “futili” ragioni, un po’ in ogni dove.

Anche nel 2021, la Pace in Palestina “arriva un altr’anno”: tanti, troppi sono ancora i conflitti in tutto il Mondo. Di molti di essi, non si ricorda neppure più, infondo, la ragione; si continua spesso a lottare per inerzia, ognuno per vendetta del torto subito. Vengono alla mente i combattimenti fratricidi in Siria, Yemen, nel Tigray, in Myanmar, in Somalia. In Afghanistan, la pace e la democrazia che avevamo “esportato” 20 anni or sono a suon di bombardamenti ed al costo di cosi tante vite, sono evaporate con una rapidità che ci ha lasciati a bocca aperta, inermi ed incapaci di comprendere le complessità di una situazione che no, semplice non era e non lo è mai stata.

Anche nel 2021, sono morte di fame circa 9 milioni di persone. 35 milioni di vite sono a rischio a causa dell’insicurezza alimentare. 1 su 10 è un bambino. Allo stesso tempo 850 milioni di persone soffrono di obesità e 1.3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate ogni 12 mesi.

E no, il COVID-19 non è sparito. Anzi. La speranza che avevamo depositato nel miracolo dei vaccini si è infranta contro l’egoismo e la stoltezza di una piccola (ma rumorosa) minoranza nei paesi più ricchi e l’incapacità dei nostri governanti di garantire una distribuzione equa dei vaccini in tutto il mondo, facendo si che il virus continuasse a proliferare, mutando e uccidendo. Abbiamo probabilmente gettato alle ortiche la possibilità di raggiungere un’immunità di gregge e sconfiggere definitivamente questo virus; dovremo invece imparare a conviverci, e convivere con le varianti che inevitabilmente continueranno a svilupparsi. La variante Delta ha preso il sopravvento durante l’estate; più recentemente, la Omicron, ha iniziato ad rappresentare proporzioni sempre più alte dei casi registrati. Nonostante quest’ultima mutazione sembrerebbe, stando ai dati preliminari, rappresentare un passo positivo verso un virus meno pericoloso, continua a contagiare, tener occupate le camere di terapia intensiva, a mietere vittime tra i non vaccinati, (in minor proporzione) tra i vaccinati, e tra coloro che si trovano nella malaugurata situazione di cadere malati al momento sbagliato.
Abbiamo anche pensato di essere più furbi, di aver imparato e di poter battere i contagi a Natale: abbiamo fatto tamponi su tamponi, fatto file davanti alle farmacie, preso rischi. Stolti. I risultati si vedono, e solo grazie ai vaccini non ci troviamo di fronte ad un’altra ecatombe.

Ciononostante, vorrei chiudere questa riflessione con un augurio: che ognuno di noi trovi la capacità in questo 2022 che si avvicina, di fare qualcosa per gli altri, per la comunità. Piccolo o grande che sia il gesto. Non ce ne pentiremo.

Buon 2022.

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