Le Elezioni Regionali saranno per il Partito Democratico una sorta di esame di maturità. Dopo la scelta di Bersani di addolcire” la “vocazione maggioritaria” del partito (che non significa che non freghi niente di avere la maggioranza, ma di tollerare delle alleanze per giungere al risultato), questa tornata elettorale dovrà sancire la capacità del Partito di scegliere responsabilmente i propri candidati, anche alla luce proprio delle alleanze in essere.
Dopo la scelta “imposta” (alla base ed agli alleati) di Penati per la Regione Lombardia e la partita (ancora tutta aperta) con Vendola in Puglia (dove non capisco il perché di un rifiuto dello strumento delle primarie, in altre occasioni osannato), in queste ultime ore un nuovo caso va delineandosi: la Regione Lazio. Dopo lo scandalo Marrazzo (continuo a non capire perché non lo si possa proporre candidato, visto che ha lavorato piuttosto bene), tutto è nelle mani del “mandato esplorativo” di Zingaretti: se non sarà possibile trovare un altro candidato di rilievo nazionale, il Partito Democratico si troverà nel dover scegliere se appoggiare la candidatura (di indubbio spessore) della Bonino (che precluderebbe l’alleanza con l’UDC di Casini, che ha già annunciato l’appoggio alla candidata del PDL Poverini, nell’eventualità il PD scegliesse questa strada), o proporre una propria cadidatura (circola il nome della Binetti, che nel pieno spirito di unità del partito avrebbe già minacciato di lasciare il partito nel caso in cui il partito optasse per il sostegno alla Bonino) che possa maggiormente compiacere gli alleati di centro.
Onestamente trovo pesante il ricatto della Binetti (ma la mia personale contrapposizione con la teodem non nasce certo da qui), e sebbene mi renda conto che il’6% (stimato) dell’elettorato che l’UDC rappresenta possa fare gola (ed essere poi l’ago della bilancia), credo che il Partito Democratico debba scegliere sulla base dei propri valori e non sulla base della convenienza delle alleanze. Se il valore è “governare”, allora ben vengano la Binetti e l’UDC; se il valore è “fare bene” (e questo implica il non essere ricattabili da chi, come accaduto per il Governo Prodi, pesa poco e pretende molto), allora deve essere valutata seriamente l’opzione dell’appoggio politico alla Bonino, considerando tra l’altro che per l’UDC, schierarsi con il PDL significherebbe (stando ai dati dei sondaggi elettorali) perdere un 2% secco di voti…
Per il Partito Democratico sarebbe inoltre un ulteriore segno di maturità proprio la capacità di saper appoggiare un candidato esterno al proprio organico (vale lo stesso per Vendola in Puglia, per altro), che segnerebbe il significativo passaggio da una logica di potere ad un impegno per far bene.
Purtroppo il tempo stringe: l’esame di maturità si avvicina e si sta ancora studiando….
Per quanto riguarda Marrazzo, credo che sia il primo che non abbia alcuna intenzione di frequentare ancora il mondo della politica; in Puglia le primaria il PD non le vuole perché ai DS brucia ancora la sconfitta di Boccia all’ultima tornata e rischierebbero seriamente di fare la stessa fine; effettivamente è ragionevole credere che elettoralmente le possibilità di vittoria siano probabili con Emiliano e comunque possibilissime con Vendola, con Boccia non saprei… La Binetti invece credo che si commenti da sola, ma comunque la candidatura della Bonino, per quanto auspicabile, credo sia parecchio difficile.
Su Marrazzo condivido. D’altra parte la questione poteva essere gestita in modo molto più efficace sin dall’inizio, se l’intenzione fosse stata quella di garantire un futuro politico a Marrazzo…… tralasciamo.
Che al PD bruci la sconfitta di Boccia non ho dubbi: e allora? Se consideriamo le primarie un momento di democrazia, dobbiamo essere pronti ad accettarne le conseguenze. Per questo dicevo che “c’è bisogno di maturità”, di essere capaci di sostenere una candidatura esterna… Quale occasione migliore della Bonino? Io la sua candidatura la vedo assolutamente praticabile, soprattutto ora che (in serata) l’UDC ha definitivamente dichiarato di voler sostenere la Polverini……
Vedremo quali sono le alternative alla Bonino proposte dal PD; effettivamente se l’UDC sta dall’altra parte diventa più facile…
Sul fatto che un partito serio avrebbe fatto già le primarie in Puglia siamo tutti d’accordo, siamo ugualmente d’accordo sul fatto che il PD non è poi così serio.
a la spiegazione di tutto è abbastanza semplice:
il PD ha deciso che la sinistra non va bene e che paga poggiare al centro.
E, coerentemente con questo:
– Vendola non va bene – il centro è omofobo e si perderebbero voti
– la Bonino farebbe perdere i voti del centro.
Ora, al PD basterebbe fare una piccola modifica: aggiungere una C alla sua sigla.
Fuor di metafora: un partito serio:
– avrebbe già fatto le primarie in Puglia
– avrebbe appoggiato la Bonino (che a me sarà anche antipatica ma che è una persona capace e di area – che ne capisce di diritti civili e che è pure nota internazionalmente)
Per il ‘povero Marrazzo’ il problema è che in tutta la sua storia ha fatto alcune cose impagabili:
– non ha denunciato il ricatto
– ha pure raccontato balle alla Polizia
Le quali due cose lo rendono indegno di essere un amministratore pubblico.
Poi, se gli piaccioni i trans è cosa sua (ma deve augurarsi che la moglie non faccia Bobbit di cognome 😦 )
Giovanni – che comunque ha capito che non voterà PD (anche se, come persona, Penato non mi sembra male – ma è tutto l’insieme del PD che non mi va giù)