Cominciamo male…

Il manifesto della campagna elettorale di Penati per le Regionali 2010

E’ appena partita la campagna pubblicitaria del Partito Democratico a sostegno di Filippo Penati candidato alle elezioni regionali del prossimo marzo: i cartelloni pubblicitari che già sono stati affissi in giro per mezza Milano mostrano una leva del cambio di un’automobile in cui la marcia più alta porta il nome dell’attuale coordinatore della segreteria del Partito Democratico.
Al di la delle polemiche sulla scelta del candidato (che eviterò accuratamente), al di la del dubbio gusto del gioco di parole tra “ora di cambiare” e il cambio automobilistico, c’è un dettaglio che apparentemente è sfuggito ai pubblicitari (e palesemente anche ai responsabili della campagna): notate nulla di strano sulla posizione della retromarcia? Se dalla marcia “Penati” voglio passare alla “5” (come normalmente si fa scalando marcia), cosa succede?

Sarà un dettaglio, ma a me pare un brutto inizio, soprattutto considerando che di questi manifesti ne sono già stati affissi oltre 1000 in tutta la Lombardia… mi auguro un po’ più di attenzione ai dettagli, visto che già la battaglia si attende dura e sanguinosa… :/

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10 pensieri su “Cominciamo male…

  1. molok

    Al di là dell’errore mastodontico, che anche io avevo già notato, direi che sia lo slogan sia il cartellone fanno veramente pena. Per 100 euro qualsiasi studente universitario avrebbe saputo fare di meglio.

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  2. alberto biraghi

    Credo che non sia giusto sorvolare sullo smacco della candidatura di Filippo penati alla regione Lombardia. Per una ragione di metodo e una di merito. Il metodo: la dirigenza dell’emanazione parlamentare di ItalianiEuropei (questo è oggi il Piddì) se n’è fottuta di elettori e addetti ai lavori, piazzando un candidato dall’alto senza chiedere opinioni, ovvero chiedendole solo ai propri devoti.
    Il merito: Penati è pessimo. Ha perso in malomodo da presidente uscente (altro che “abbiamo vinto a Milano città”) dop aver malgovernato, sperperato a livelli tali da giustificare i dubbi che non fosse solo inettitudine (tipo l’acquisto ddel 15% Serravalle da Gavio), assegnato consulenze ai sodali per crearsi una rete sotterranea di consenso, assegnato ricche poltrone ad amici inadeguati (per esempio la dirigenza della comunicazione a Franco Maggi, privo di titoli e competenze, con una motivazione che mette la nausea). L’opportunità di valorizzare una sconfitta annunciata (o anche fare un risultato a sorpresa) per lanciare un giovane di valore non viene ovviamente considerata.
    Il tutto accade perché Penati è un devoto (pro domo propria) del carrozzone dalemiano e accetta il ruolo sacrificale per acquisire benemerenze in vista delle comunali dove (ahinoi) vorrebbe presentarsi come candidato sindaco. Dopo la vergognosa fine dell’avventura Ferrante (passato dal “resto al mio posto a fare l’opposizione” a un Alto commissariato e poi a una presidenza Impregilo legata alle inchieste sui rifiuti campani) dobbiamo già cominciare a prepararci a un’avventura Penati, altrettanto fallimentare e frustrante.
    Noi ci stiamo aggregando su http://www.penatineindanke.org per far sapere alle dirigenze del Piddì che non accetteremo il ricatto.

    PS: il manifesto fa schifo (se scommetto che l’autore è Terlizzi o Cardona perdo?) come forma e contenuto. peraltro usare l’immagine automobilistica. di questi tempi, è un segno di totale distacco dalle tematiche ambientali. Tanto Penati non vuole Verdi, sinistra, eccetera. Tenterà ancora di prendere voti leghisti prendendosela coi Rom e i povericristi, come ha fatto alle provinciali, senza pensare che a fare i leghisti sono molto più credibili Borghezio e Calderoli di un venditore di spazzole …ops… polizze Unipol troppo paraculo.

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    1. alt-os Autore articolo

      Grazie per la risposta, Alberto. Capisco (ed in parte condivido) le critiche a Penati. Purtroppo in questo momento rappresenta l’alternativa scelta per contrastare Formigoni a marzo. Chiaro, avrei preferito voce in capitolo al momento della scelta (quando avrebbero dovuto pesare proprio le argomentazioni che tu porti), ma così non è stato e ora l’importante è governare la Regione; raggiunto il risultato si dovrà cercare di impedire nuovi errori. Parallelamente a questo, scommettici, le critiche (feroci) per l’imposizione della scelta sono già state fatte.

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  3. raffa

    Non so se voi avete un auto a 6 marce… io si!!!! e la posizione è esattamente quella!!!
    Anzichè scrivere sciocchezze.. imparate da chi ha un mestiere… la politica, cmq, non si basa su una manopola del cambio… quanta pochezza che ho trovato nelle vostre parole!!!!

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    1. alt-os Autore articolo

      io ho un’auto a 6 marce… e la posizione della retromarcia non è quella. Poi ovviamente, ogni casa automobilistica progetta un cambio a se stante per ogni modello che produce (come no), quindi differenze esistono, ma in termini di usabilità un cambio come quello dell’immagine (e quindi il tuo, da quel che ho capito) mi pare davvero mal fatto; e questo per il semplice motivo che la retromarcia, per ragioni di sicurezza, deve essere posizionata vicino alla prima e non vicino alle marce alte, oltre al fatto che deve esserne impedito l’accidentale inserimento tramite un blocco meccanico (la levetta che solitamente sta sotto il pomello della leva). Dopodiché se avrai la cortesia di segnalarmi il modello della tua auto che presenta quel cambio, sarò felice di andare ad indagare sul perché di un design così mal riuscito in termini di usabilità (e consiglio a te la lettura de “La caffettiera del masochista”, davvero illuminante, sull’argomento).

      Ciò detto, il discorso non era sulla manopola del cambio, ma sulla scarsa attenzione con la quale il PD sta gestendo la campagna elettorale di Penati. La leva del cambio (forse non era chiaro) era solamente un pretesto. Ed aggiungerei che non ho volutamente portato la discussione sul candidato (Penati) sul quale avremmo potuto essere meno “pochi”, in quanto essendo il candidato scelto, certe considerazioni si fanno all’interno del partito e non in piazza (almeno per ora).

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