E così, alle 3:32 di lunedì 6 aprile 2009, l’Italia scoprì (per l’ennesima volta) di essere un paese con aree ad alto rischio sismico.
La scoperta è costata (per quel che ne sappiamo al momento) oltre 92 morti e 50.000 sfollati. Interi paesi (Onna su tutti), non esistono più, in seguito alla scossa di 6,3 gradi della scala Richter che ha colpito l’Abruzzo, nei pressi di L’Aquila.
Ci sarebbe da far silenzio, tacere di fronte al dolore delle persone che nel giro di pochi secondi hanno perso tutto: un tetto e magari parte della famiglia. Lo chiede persino Berlusconi, e questo dovrebbe far riflettere.
Eppure, tacere sarebbe anche profondamente ingiusto, anche nei confronti di quelle persone che in Abruzzo, questa notte, hanno perso la vita: è ingiusto soprattutto dimenticare le colpe degli uomini che sono rimasti in vita, di coloro che guidano e indirizzano il nostro paese, è ingiusto chiudere gli occhi.
E’ idiota, permettetemi il termine, immaginare che in zone ad alto rischio sismico come in Italia, esistano ancora case che vengono giù come fossero costruite a secco alla prima scossa di terremoto. In Giappone non costruiscono il “ponte sullo stretto” e le loro case stanno in piedi, e subiscono decisamente più terremoti di noi. I soldi di quell’inutile ponte sarebbero forse bastati a promuovere ed incentivare adeguatamente la ristrutturazione delle case più vecchie nel rispetto delle norme antisismiche, sarebbero bastate ad incrementare il numero di controlli nei cantieri delle case in costruzione per far si che si impedisca a quell’idiota egoismo tipico italiano di costruire case con la sabbia, per risparmiare alla faccia degli altri. Sarà contento Berlusconi ora: il suo piano casa avrà certo successo, soprattutto in Abruzzo…
Trovo inoltre profondamente ingiusto constatare come da tutto il mondo (ed in particolare, naturalmente, dai nostri polici) vengano inviati toccanti messaggi di cordoglio e vicinanza con coloro che hanno perso tutto questa notte, mentre solo pochi giorni fa, di fronte al naufragio di due (o tre?) imbarcazioni di extracomunitari in fuga da fame e disperazione, ed alla conseguente morte di 300 persone, tutto il panorama politico italiano abbia fatto una desolante scena muta…
Ora si dia il via alle raccolte fondi, agli aiuti a distanza, si lasci agire la protezione civile e si lasci al tempo la possibilità di sanare quelle ferite che i mattoni non potranno chiudere. Ma si lasci anche chiaro in mente, a tutti, la responsabilità umana in questo disastro, e in bocca a tutti il disgusto per coloro che ne dovranno portare il fardello…
in una zona dove da settimane la terra trema sono arrivati i giornalisti e le televisioni a riprendere e intervistare, li vedi collegati dappertutto, ma forse è solo una scenografia, si deve esserlo per forza !!!
DEVE essere un trocco delle televisioni !!!
DEVE!!: la’ dove siano arrivati tanti civili, con attrezzature per le dirette sui camion, dove è arrivata tutta quella gente che nulla centra con i soccorsi, là dove dopo 20 ore stanno approntando dei pulman perchè non sono arrivate tende sufficenti per gli sfollati……………
nulla centra, ma dalla memoria mi è raffoato Buzzati e il suo racconto a frana.
tanti anni da quando lo lessi, rammento ra ogni riga, come se l’avessi davanti e lo stessi leggendo in questo momento e non so spiegami il perchè.
forse sono solo più matto di quel che mi ricordavo
Giustissimo quello che hai scritto….purtroppo però la colpquartia non è solo di Berlusconi.
In Italia c’è tutto il sistema che non funziona. Non è possibile per esempio che nelle Marche e in Umbria ci sia ancora gente nelle casette di legno o in roulotte dopo 12 anni dal terremoto.
E comunque, magari anche tu la pensi come me, a me non piace vedere tutti quegli inviati dei vari tg che continuano a essere collegati giorno e notte con quei posti dove c’è gente che continua a scavare.
Va bene il diritto di cronaca ma credo che forse si cerchi di fare troppa pubblicità per fare aumentare la percentuale dello share…..
Hai ragione Andrea: non era mio intendo dare la colpa diretta a Berlusconi, o a chiunque altro possa essere designato con un nome ed un cognome. Il titolo del post parla chiaro: la colpa è degli italiani, tutti, noi. Noi che tentiamo di fregarci l’uno con l’altro costantemente, noi che non guardiamo ad un palmo dal nostro naso, noi che consideriamo l’interesse personale che tanto a quello del “pubblico” ci penserà qualcun altro…
Da radioamatore,
precettato ai tempi del terremoto in Friuli,
apprezzo che abbiano pensato di ripristinare subito le comunicazioni.
E ritengo bella una tecnologia che lo permette semplicemente portando qualche shelter col camion nei posti giusti.
L’esperienza insegna che poter comunicare può salvare vite.
Ovviamente poter comunicare non significa poi fare interviste del tipo “perché dorme in auto?”
Altrettanto ovviamente servono tende, cibo, gruppi elettrogeni, ruspe, …
Giovanni
p.s.: molta gente non ha idea di come sia costruita la casa che ha comperato: provatemi almeno a dirmi dove passano i fili elettrici a casa vostra (non sono bastardo, atrimenti vi chiederei come sono fatte le armature delle solette …)
p.p.s.: dieri che quello che si è visto dovrebbe far fare una meditazione sulla necessità di sciogliemnto dell’ordine degli ingegneri.