In questo momento, mentre scrivo, quattro telegiornali su quattro parlano del caso Alitalia: ci si chiede se oggi sarà la giornata buona, se finalmente questi maledetti sindacati capiranno che è necessario, per il bene dell’Italia, prendere per il culo gli italiani salvare la compagnia di bandiera. Sono settimane che l’attenzione è rivolta al salvataggio della compagnia aerea con più buchi della storia e nel frattempo, sotto il naso, ci sta passando l’ennesimo assalto al sistema scolastico italiano, partendo dalle elementari, l’unica istituzione scolastica che pare fosse ancora utile a qualcosa (addirittura si mormora che fosse presa ad esempio, all’estero), dopo che sono state distrutte università, medie e superiori dalle riforme precedenti.
Naturalmente il tutto non passa solo sotto il nostro naso, anche sotto quello di chi dovrebbe fare opposizione a questo governo, argomento che per il momento tralasceremo (bella soprattutto la richiesta della Gelmini di “smetterla con gli scontri”: ministro, ma che scontri?).
Come alcuni avranno notato infatti, settimana scorsa è stato annunciato dal ministro Gelmini (che si è fatta aiutare da un po’ di collaboratori, naturalmente, visto che di scuola notoriamente non capisce una beata ****) il piano dei tagli che la scuola dovrà subire, al fine di rientrare nei termini stabiliti dalla finanziaria di Tremonti (inutile dire che i 300 milioni di euro da donare ad Alitalia c’erano, quelli per togliere l’ICI ai ricchi pure e via dicendo di questo passo). Già che c’era, la Gelmini ha anche pensato di “modernizzare un po’ la scuola”, reintroducendo il grembiulino per gli studenti (ma come, non li trovate carinissimi?) o introducendo “l’insegnante unico”.
Naturalmente la notizia ha avuto pochissimo risalto: che importanza potrà mai avere, per i mass media, il fatto che in Alitalia ballino 9000 persone (eh già, oltre alle 6000 annunciate ci sono da considerare i 3000 precari di cui a nessuno frega nulla, arrivando a tagliare praticamente il 50% dei dipendenti) mentre la riforma della scuola taglia 90.000 insegnati in tre anni… poco importa che i (già furono “privilegiati”) dipendenti di Alitalia godranno di ammortizzatori sociali realizzati ad-hoc per loro, mentre gli insegnanti verranno banalmente “lasciati a casa”…
Sarà bellissimo dover tornare a formare a 360 gradi i pochi insegnanti rimasti (riducendo conseguentemente l’approfondimento formativo possibile, penserete mica che allunghino i tempi di formazione!), sarà bellissimo non avere le risorse in organico per poter seguire i bambini che presenteranno qualche difficoltà (trasformandole così rapidamente in lacune croniche). Sarà bellissimo, sarà moderno e soprattutto porterà ancora più bambini a frequentare le preziosissime “scuole private”, che da sempre sono oggetto di amorevoli cure da parte di tutte le riforme del sistema scolastico.
Un’altra importante novità sarà la maggior “autonomia” delle scuole: ad esempio mense e doposcuola passeranno a carico dei Comuni, che dovranno quindi stanziare i necessari fondi. Ottimo, soprattutto pensando che il taglio dell’ICI sulle case più grandi (che il precedente Governo aveva lasciato) aiuterà moltissimi Comuni proprio in questo frangente, garantendo un extragettito al quale viene così trovata congrua destinazione.
Inoltre, visto che la riforma così concepita avrebbe potuto lasciare qualche possibilità che i nostri figli imparino qualcosa di utile, ecco che la Gelmini pensa di ridurre l’orario scolastico (dovranno mica studiare sti poveri bambini? E quando imparano a truccarsi!). Cito da Repubblica.it:
Oggi le maestre sono due e assicurano 40 ore a settimana. In sostanza, tutti a casa a mezzogiorno e mezzo. Però con le maestre di ruolo in esubero potrà essere esteso il servizio. Stessa musica per le elementari con qualche variazione sullo spartito. Il principio base è: maestro unico e 24 ore a settimana. Ma se le famiglie lo richiedono alla scuola l’orario potrà essere prolungato a 27 o 30 ore, a condizione però che l’organico lo consenta. Peccato che il numero degli insegnanti venga stabilito sull’orario base, cioè 24 ore.
Tutto questo proprio mentre scopriamo che anche i dati oggettivi indicano come i nostri ragazzi vadano sempre peggio ma sembra che alla Gelmini ed a questo Governo la cosa non interessi: dopotutto, più allocchi ci sono più voti prendono, no?
Sarà bellissimo: se già oggi gli italiano non capiscono dove stia la fregatura sul caso Alitalia (figuriamoci sulla riforma scolastica), immaginate che spettacolo sarà quando non sapranno nemmeno fare le moltiplicazioni…
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Dov’e’ che cercano coloni per Marte ?
Da wikipedia: “Nella democrazia indiretta il potere è esercitato da rappresentanti eletti dal popolo (il parlamento). L’Italia è una repubblica parlamentare (quindi a democrazia indiretta) che usa come unici strumenti di democrazia diretta il referendum e l’iniziativa popolare.”
I referendum non sono piu’ di moda, l’iniziativa popolare bè come non essere fiduciosi:
la squadra di calcio che vince lo scudetto governa fino alla fine del campionato successivo,
un bel risparmio visto che sono già stipendiati dalle società.
Ok, faccio la persona seria, non vorrei che mi venisse pregiudicata la spedizione su Marte !