Leggevo, su una nota testata online che raccoglie articoli legati all’automobilismo, i commenti dedicati all’aumento della pirateria stradale e constatavo come una significativa parte di questi si caratterizzasse da una profonda violenza: perfino arrivare a chidere la pena di morte (naturalmente dando la colpa di tutto al precedente governo). Ma la cosa che mi ha lasciato maggiormente perplesso, è che alcuni dei commentatori auspicavano la pronta liberazione dell’uomo che questo weekend ha travolto e ucciso due fidanzati a Roma affinché potesse essere “sottoposto alla giustizia sociale” minacciata in alcuni cartelli lasciati insieme ai fiori sul luogo dell’incidente.
Mi sono così venute in mente le immagini di Ponticelli (campi rom dati alle fiamme), delle incursioni razziste che si susseguono da lungo tempo ormai, dei pestaggi fascisti (compreso quello di pochi giorni fà all’Università Sapienza di Roma) e via dicendo, fino ad arrivare alle ronde, verdi nere o rosse che siano.
L’impressione è che in presenza di uno Stato assolutamente incapace di garantire una minima forma di giustizia (sociale e giuridica) per via dei tempi lunghissimi dei processi (voluti in buona parte proprio dai politici) e dell’incertezza sull’effettivo sconto della pena inflitta (cosa che ha poi ricadute anche sull’aspetto della reiterazione del reato, per altro), la gente pensi che sia lecito tornare a “farsi giustizia da soli”.
Esattamente come capita con Camorra e Mafia. Esattamente come centinaia di anni fà.
E cosa ti aspettavi succedesse di diverso ?
io continuo a sostenere che la denuncia non serve a niente. che se vuoi dare un servizio a qualcuno devi parlare delle cose positive e non continuare a fare rimostranze su cosa non va.
non ti curar di loro, ma guarda e passa.
costruisciti il futuro che vuoi. altrimenti sono solo tante belle parole.
Ciao,
ti consiglio questo post:
http://ragnatela.wordpress.com/2008/05/08/la-percezione-della-criminalita/