“L’Italia è una…”: così si apre la nostra carta costituzionale (che quest’anno compie per altro 60 anni dalla sua entrata in vigore), che oltre ad essere considerata “comoda carta da cesso” da buona parte dei nostri politici non gode di miglior reputazione da parte di una discreta parte dei nostri connazionali, a cominciare proprio da queste tre misere parole.
Oltre infatti al pesante appoggio “separatista” ad un partito, la Lega Nord, che vorrebbe distruggere quanto duramente conquistato in anni e anni di sanguinaria resistenza agli innumerevoli invasori che cercavano di impossessarsi del “Bel Paese” (probabilmente quando valeva ancora qualcosa, oggi fatichiamo persino a crescerci le patate), gli italiani non si sono mai sentiti un popolo unito.
Il tricolore nazionale lo vediamo sventolare solo quando qualche vittoria sportiva straordinaria ci fa sentire improvvisamente una unica nazione unita da un “ideale comune”, così come vale per le note dell’inno di Mameli. Per il resto, tutto questo, non dice quasi niente e quasi a nessuno.
Mentre gli altri grandi paesi europei, a cominciare dalla Francia e dalla Spagna, trovano nell’unità nazionale uno sprone fortissimo per superare le difficoltà, in Italia l’unità nazionale viene messa costantemente a repentaglio, e non solo nella ormai annosa (e anche un po’ noiosa, ormai) questione “meridionale”, ma se ne sente la traccia anche a livello di singoli comuni, o province.
Tra tre anni, quando potremo festeggiare i 150 anni dall’Unità Nazionale, ci troveremo a dover prendere tristemente atto di questa miserabile situazione.
Sempre che si arrivi a questo traguardo con un paese ancora almeno tecnicamente unito…
Curiosamente ieri sera ho infilato la mano nela pigna di dvd in arretrato di visione ed ho estratto:
2061 – UN ANNO ECCEZIONALE di Vanzina con Abatantuono…
Una commedia, daccordo, ma una ironica visione della povera Italia dopo lo spezzarsi in staterelli del NOSTRO paese…
C’entra ? Non c’entra ? chissà 🙂
Certo che a leggerTi, scusa la battuta, mi viene da chiedermi: ma l’uomo di destra non ero io ?!?!?
In realtà qui sta la chiave, non Patria d’italiani ma patria di partiti, torta da spartire, squadra di calcio da tifare…
qui mi accorgo di non eser patriottico, indegno dell’italio popolo.
Parlo di Italia, del mio/nostro paese, dell’orgoglio di quel tricolore: ma me frega una pippa dei mondiali di calcio !!!
Che infame traditore, che faccio mi fucilo da solo ?
Non è una questione (come giustamente rilevavi) di destra o di sinistra. L’orgoglio patriottico potrà essere più sentito da alcuni che da altri, a destra o a sinistra, ma l’unità nazionale è qualcosa che va oltre…
Lasciate parlare un attimo unonato sul confine.
Io ho sempre vissuto male ‘sta cosa dell’orgoglio nazionale.
Troppe volte vista usata solo per ‘cacare in testa’ agli ‘altri’ solo perché non parlavano la nostra lingua (che spesso pure parlavano).
Purtroppo ora la lega vuole la secessione per gli stessi motivi, magari andando pure a cianciare di ‘padania’ a Trieste (qualcuno è capace di insegnargli almeno un poco di geografia?).
Sono indeciso, l’unica cosa buona è che comunque siamo tutti in Europa (oops…ora io no…)
Da una parte vedo sorgere molte divisioni (non parlo dell’Italia), forse aiutate dal fatto che anche dopo una secessione si rimane in europa. E non mi sembra drammatico.
Mi dicono che la lega vuole anche uscire dall’europa …
Perché mi sento di dire, come quell’apocrifo di Francesco Giuseppe (kaiser und koenig) riferito alle scelte di Ts per l’Italia (‘ben ghe stà, magari pezo’) ?
Quasi quasi mi disnoto …
Giovanni