Nonostante quello che cerca di far credere qualcuno (non mi dilungherò sulla questione), il pianeta terra si sta scaldando, sconvolgendo il delicato equilibrio che ha consentito alla vita di prosperare. L’inquinamento è una delle principali cause (non certo l’unica) che portano a questo risultato, e proprio per lottare contro l’inquinamento (con particolare riferimento a quello da gas serra) è stato stilato il protocollo di Kyoto.
Quello che molti dei nostri concittadini non sanno, però, è che il protocollo è piuttosto stringente, soprattutto nei tempi (a ragion veduta). Alcuni risultati avrebbero dovuto essere già raggiunti all’inizio del 2008 e visto che il nostro paese non ha rispettato gli impegni presi, sta già pagando la salata multa prevista: 47,6 euro al secondo, oltre un miliardo e mezzo di euro l’anno: sul sito del Kyoto Club è a disposizione un contatore che mostra, in tempo reale, la situazione attuale del conteggio.
Tutto questo, ovviamente nel silenzio più totale dei mass media. Personalmente qualche cosa comincio a farla: riscaldamento di casa più basso e documentazione, essenzialmente. Ieri mattina ero (insieme ad altri soci del Lifos) a visitare la casa di Roberto Brambilla, a Concorezzo, realizzata all’insegna del basso impatto ambientale, nell’ambito dell’iniziativa “Impianti aperti” promossa dall’ISES Italia. Dire che è stato illuminante è riduttivo.
E’ ora di aprire gli occhi, cari concittadini…