La situazione della Ricerca in Italia è a dir poco disperata: è disperata sul lato dei finanziamenti pubblici (irrisori anche rispetto alle medie europee), certamente, ma a volte ci si tira davvero la zappa sui piedi. Questa mattina, andando al lavoro con la radio sintonizzata su Popolare Network, mi trovo ad ascoltare uno spot pubblicitario dell’Università Statale che chiede di dedicar loro il 5-per-mille, che termina come segue:
Lui: Ma questa è pubblicità?
Lei: Ma no, anche questa è ricerca: ricerca di fondi!
La freddura è già di per se di dubbio gusto (anche perché se una pubblicità deve far ridere, onestamente, ricorrerei a qualche esperto del settore…), ma purtroppo manda un messaggio assolutamente controproducente: vogliamo i soldi, i vostri soldi, tutti i soldi. Soprattutto perché poco prima, a domanda “ma poi la ricerca al fanno davvero” ci si milita ad affermare che “la Statale è ai primi posti in Europa”: fatemi capire, viene stilata una classifica annuale sulla base delle prestazioni podistiche dei ricercatori o usiamo parametri più oggettivi?
Naturalmente io non sono un pubblicitario, quindi probabilmente mi sbaglierò e questa si rivelerà “la trovata pubblicitaria del secolo”, ma per quel che mi riguarda non è così che otterranno il mio 5-per-mille…
Ottimo post.
La Universitá di Bolzano no ha questo problema, anzi: abbiamo il problema che da qualche mese c’é una sessione di Black PR accusando l’universitá di spendere troppo e di avere troppi soldi (in effeti i prof a bolzano hanno il salario piú alto d’europa)..
In cambio qui la pubblicitá per la ricerca si crea da sola: l’universitá semplicemente mostra al pubblico cosa crea.
Ma diamoglieli!
Inizio io, basta che vengano a prendersseli i fondi.
Altrimenti qui devo versarli alla raccolta differenziata.
come, i fondi del caffè non gli interessano ?
ma anche quelli son fondi, no …
Giovanni