Perchè alla fine (forse) voterò PD

Walter Veltroni speech in Treviso La campagna elettorale, per coloro che come me si trovano in una posizione “intermedia” tra due diverse formazioni politiche, è sempre un doloroso rimuginare e ripensare agli stessi argomenti, tentando (spesso inutilmente) di trovare il discriminante che consenta di scendere una delle due chine. E’ d’altra parte una storia che si ripete da anni e continuerà a ripetersi fintanto che “facce” e “metodi” resteranno questi.

In ogni caso, però, ponderate bene la scelte possibili (non ci sono appelli, soprattutto stavolta), considerate le eventuali conseguenze (combinando risultati possibili e voti, in una matrice nxn da far venire i brividi), alla fine bisogna decidere, e io ho (quasi, visto che la campagna elettorale non è ancora conclusa) deciso: probabilmente voterò per il Partito Democratico.
Le motivazioni che mi spingono a questa scelta (considerate anche tutte quelle che spingevano dall’altra parte, altrettanto numerose), sono le seguenti:

  • Continuità con il governo Prodi: a differenza di ciò che vanno dicendo quasi tutti i partiti (compreso il Partito Democratico, in alcuni frangenti), io non trovo negativa l’esperienza del governo Prodi. Sul fronte sociale e (soprattutto) sul fronte economico sono state fatte ottime cose e chi potrebbe garantire una continuità vera con il governo uscente se non il partito che ha al suo interno la quasi totalità dei deputati, senatori e ministri che
    ne costituivano la spina dorsale?
  • Il programma della Sinistra Arcobaleno è interessante e ampiamente condiviso dal sottoscritto, ma con quali numeri potrebbe essere effettivamente realizzato? Con una soglia di sbarramento al Senato dell’8% su base regionale, su quanti senatori potranno contare? Probabilmente meno di quelli che vengono decisi (considerando per di più le modalità con cui vengono eletti) quelli degli italiani all’estero…
  • Sono convinto che la sinistra italiana abbia bisogno di un forte rinnovamento. La nascita della Sinistra Arcobaleno è in sé un segnale forte in questa direzione, ma la scelta di Bertinotti come candidato premier è in pesante controtendenza. Un passo è stato fatto, ma siamo ancora troppo lontani dalla meta…
  • Mi lascia perplesso (e piuttosto incazzato per la verità) l’appoggio che il Partito Democratico continua a dare al gruppo dei Teodem (tra cui il loro massimo esponente, la senatrice Binetti). Faccio affidamento, sotto questo aspetto, alle correnti laiche che sò persistere all’interno del Partito Democratico affinché venga loro impedito di nuocere, dettando legge sull’azione di Governo. Per di più la Binetti sarà candidata alla camera dove la sua posizione dovrebbe essere ininfluente.
  • Sono convinto che se si vuole cambiare qualcosa, non si possa farlo che “dal di dentro”. Criticare e sbraitare puntando il dito non è mai servito a granché, se non ad “alzare i toni dello scontro”. Oltretutto sarà molto più difficile tentare di imporre una strada “laica” e “di sinistra” al Partito Democratico se questo perderà le elezioni, perché questo lo poterà probabilmente a proseguire con rinnovato vigore la “rincorsa al Centro”, apparentemente sempre più indispensabile per governare.
  • Ed infine, ancora una volta, nonostante trovi questa argomentazione sbagliata, nonostante vada dicendo da tempo che non si fanno campagne elettorali “contro” ma “per” (e su questo frangete va dato atto a Veltroni del grande impegno profuso), perché è il “male minore”

Sono conscio che farò parte di quella fetta di elettorato particolarmente “esigente” dal Partito Democratico, quale che sia il risultato finale delle elezioni del 13 e 14 aprile.

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5 pensieri su “Perchè alla fine (forse) voterò PD

  1. tr

    A quanto pare però il diritto di NON voto è una bufala: non riesco a trovare informazioni più chiare e questo mi fa sospettare.

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  2. molok

    Secondo me non votare è sempre la scelta peggiore, lo vedo come non volersi assumere le proprie responsabilità.
    Anche io sono stato indeciso tra PD e SA per un bel po’ di tempo, ma alla fine ho deciso che entrambi i programmi non mi soddisfano. Tra la demagogia di Veltroni (aumentare le pensioni di 400 euro…) e le opinioni della SA su Alitalia, ho preferito Di Pietro, che comunque è sempre nella lista per Veltroni. Secondo me l’Italia dei Valori sarà un po’ la sorpresa di queste elezioni, conosco un bel po’ di gente che aveva votato per qualche partito di (centro/)sinistra, che a queste elezioni voterà per Di Pietro; questa volta però mi piacerebbe vederlo in un ministero appropriato alla sua storia personale. Mastella al ministero della giustizia e Di Pietro alle infrastrutture è stata un po’ una (triste) barzelletta.

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  3. alt-os Autore articolo

    Assolutamente d’accordo con molok: il non voto non l’ho preso in considerazione.
    Sul fatto che l’IdV sarà la sopresa di queste elezioni, non ho dubbi: il fatto stesso che Berlusconi e Bondi continuino ad attaccarlo apertamente e violentemente (anche se è accreditato di percentuali irrisorie) la dice lunga su questo aspetto.

    Di Pietro ha comunque chiesto di tornare al ministero delle infrastrutture per poter completare il lavoro cominciato con il precedente governo: a me non sembra una cattiva idea…

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  4. Giovani

    Giacomo, capisco le tue esitazioni, sono in larga parte le mie.
    Pensavo di fare un discirso del tipo: se sei nero e non c’è più MLK allora anche Malcom X è utile a chieder 100 per ottenere 10. Fuor di metafora: non sono d’accordo con ‘estremismi’ come alcune posizioni del PRC o dei Verdi ma dargli peso spero faccia capire a Veltroni che non paga correr dietro ai teodem. Perché una parte del problema è questa: finché sembra che i voti ‘a sinistra’ siano garantiti si cerca l’allargamento al centro. Quando il PD capirà che questa politica, oltre un certo limite, non paga allora dovrà ripensarci (o parlarne in parlamento con chi ci rappresenterà).
    Poi, mister B non mi piace, ma questo non mi fa digerire Binetti, Del Vecchio, Colaninno.
    Per il problema al Senato: io non sarei così pessimista sulla soglia, comunque è un punto da meditare.
    Per chi suggerisce di non votare: ho già votato… Perché sono in Svizzera 🙂

    Ciao a tutti

    Giovanni

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