Lo dico ora, chiaro e tondo, fin da ora, in modo che quando capiterà potrò dire “l’avevo detto”.
Ho paura dell’inciucio, del governo Veltrusconi, ma soprattutto ho paura che sia voluto da ambo le parti: da Veltroni perché si tratterebbe di una vittoria importante (partire da -10 punti e pareggiare le elezioni non è da tutti) e da Berlusconi perché ha capito che la demagogia delle promesse non porterà l’Italia a superare i prossimi cinque durissimi anni e non intende doversi mettere nelle stesse condizioni in cui si è trovato Prodi negli ultimi due anni. Così ha già cominciato a mettere le mani avanti: da un lato denunciando brogli (non si sa mai), dall’altro dichiarando che ci pioveranno addosso le conseguenze della recessione americana e quindi “si farà quel che si può”.
Sotto quest’ottica, a Berlusconi serve assolutamente la maggioranza netta ad una delle due camere, ma una maggioranza infima all’altra, in modo da poter imporre da vincente la “grande coalizione” (sbandierando peraltro il suo senso di responsabilità che era invece secondo lui mancato a Prodi) e far fare poi a Veltroni ed al Partito Democratico la parte di quelli che aumentano le tasse (necessarie a far andare avanti il paese) mentre lui si “sforzerà” di portare avanti il suo programma-colabrodo.
Naturalmente nel caso in cui le cose andassero male potrà sempre girare la frittata come ha fatto recentemente con Casini, dichiarando che è colpa della Sinistra se non è riuscito ad attuare completamente il suo mastodontico programma.