Bimbi drogati a Milano

so real so good!!!! Il problema dei minorenni dediti all’uso di sostanse stupefacenti a Milano è davvero serio. Al punto da costringere il Comune ad acquistare 5.000 test anti-droga (per una spesa totale di oltre 15.000 euro) e distribuirli alle famiglie con figli tra i 13 ed i 16 anni, che possono già da ieri (con due giorni di ritardo sul “piano di battaglia”) ritirarli nelle farmacie, presentando il coupon che gli sarà arrivato per posta (e che è stato ovviamente spedito prima che i kit fossero disponibili nelle 360 farmacie abilitate). Purtroppo in Comune hanno affrontato il problema dal lato sbagliato (come era prevedibile), puntando come al solito a dare un segno tangibile, a prescindere dalla bontà del “segno” in sè: praticamente “una bastonata sui denti è meglio che nulla”.

Le implicazioni infatti della distribuzione del kit ant-droga non sono da sottovalutare:

  • Innanzi tutto è statisticamente dimostrata l’inefficacia di una misura come questa. Kit anti-droga infatti vengono distribuiti da anni nelle scuole statunitensi, con il modesto risultato di un incremento (incremento!) dell’uso di sostanze stupefacenti dal 36 al 37%.
  • I 15.000 euro spesi per l’acquisto dei kit avrebbero consentito una campagna informativa di discreta qualità, che secondo esponenti di molte associazioni attive nel campo, avrebbero sortito effetti decisamente migliori
  • Esistono modelli del kit anti-droga che utilizzano la saliva per effettuare il test di positività da sostanze stupefacenti. Il modello distribuito dal Comune invece, è di quelli che necessitano l’uso dell’urina, decisamente più difficile da raccogliere “all’insaputa” del minore oggetto del controllo…
  • Il problema principale però è indubbiamente quello del rapporto tra genitori e figli, che viene messo a rischio dalla drasticità di un test come questo: il dialogo, sul quale si fonda il più semplice ed efficace deterrente nei confronti dei rischi della vita, viene compromesso da un risultato come quello che un test simile da, che non conosce valori intermedi (ne potrebbe naturalmente) tra “positivo” e “negativo” e pone il drammatico problema del “dopo positività”. Il problema non è risolto, il dialogo è interrotto, i genitori non sono seguiti in questa difficile fase.

Ancora una volta, purtroppo, un’iniziativa demagogica e populista rischia di portare più danni che benefici nel campo su cui va ad agire. Purtroppo il metodo che la destra cerca di portare avanti per la lotta al consumo di droga (battaglia in sé assolutamente corretta ed importante) è quello della “tolleranza zero”, dell’aumento delle sanzioni, della “radicalizzazione del conflitto” (tutti metodi che hanno già ampiamente dimostrato il loro insuccesso) anziché affidarsi a metodologie che hanno già sperimentalmente dato i loro frutti (pensiamo semplicemente all’Olanda…).

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