Veltroni apre alla castrazione chimica per i pedofili

intervista a VeltroniIeri sera ascoltavo D’Alema a Ballarò (mentre rsync “migrava” il mio portatile su un hardware temporaneo, in attesa che hp mi restituisca il mio portatile con un disco funzionante ed integro). Il confronto con Formigoni non era certo difficile, ma quello invece con un Casini bisognoso di “differenze” rispetto a Berlusconi (e quindi forse un po’ più di sinistra rispetto a quel che è la sua posizione preferita), era decisamente più insidioso. In ogni caso, il “baffo” mi ha fatto un’ottima impressione (da abile politico qual’è) al punto da ridare per qualche minuto splendore all’ipotesi di un mio voto (a naso tappato) per il Partito Democratico il prossimo aprile.

Poi, apro la pagina del sito web di Repubblica e leggo (anche se la notizia risaliva già al primo pomeriggio) che Veltroni apre alla castrazione chimica per i pedofili.
Ora, intendiamoci, io concordo pienamente con la necessità di una lotta forte alla pedofilia. Solo mi spaventano (e mi hanno sempre spaventato per altro) le soluzioni drastiche: pena di morte, castrazione chimica, amputazione di arti, e via dicendo. Oltre a trovarlo un modo barbaro di risolvere i problemi (e da una certa schiera di politici non mi aspetto di meglio, ma da Veltroni…), mi chiedo come si possa anche solo accettare una simile ipotesi quando si ha di fronte il funzionamento della giustizia italiana. Quanto difficile è in Italia “sbagliarsi”? Ci sono i vari gradi di giudizio, d’accordo, ma abbiamo anche ottimi avvocati che si prestano senza troppe remore a difendere (e con successo!) i casi più disperati, perché non potrebbe capitare anche con l’accusa anziché la difesa?

E, badate bene, non si tratta di garantismo: non dico che non si debba punire chi commette un reato, soprattutto dopo che 3 gradi d’appello hanno definitivamente sancito la sua colpevolezza. Dico che la fallibilità dell’essere umano è l’unica cosa certa al mondo e quindi anche solamente pensare a soluzioni che non prevedano la possibilità di “tornare indietro”, sono da scartare a priori.

Purtroppo però l’elettorato medio ha bisogno di parole forti, perché di riflettere non è più capace. Comprendo la necessità di Veltroni di raccogliere voti anche in quelle fasce della popolazione dove è la violenza e la drasticità a fare maggior presa: mi chieso solamente se a fronte di un guadagno in voti in quelle fasce, non vi sia un altrettanto importante emorragia di voti dall’altra.
Oltretutto questa uscita di Veltroni a pochi giorni dai drammatici fatti di Agrigento ricorda molto, troppo da vicino l’insurrezione anti-rumena da sindaco di Roma, nemmeno troppi mesi fa…

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5 pensieri su “Veltroni apre alla castrazione chimica per i pedofili

  1. Osoloco

    La castrazione chimica, sia per i pedofili o per gli stupratori di vittime adulte, è una di quelle assolute minchiate che la gente ama sparare per far vedere che sono per le soluzioni forti.

    Pensare che la violenza su persone deboli si generi da “pruriti anatomici” e che se non gli si fa tirare l’uccello il personaggio non sfogherà le propie frustazioni e lascive tormentando la vittima di turno è una cosa intelligente ???

    Qualcuno si è mai fermato a pensare che tra gli arrestati per reati legati alla pedofilia vi sono donne ? O che non sempre chi traffica in materiale pedo-pornografico non è pedofilo ma solo un verme schifoso per cui i soldi sono sopra tutto.

    Smetto e vado a mordere un armadio rack, che certi argomenti mica mi fanno girare le palle…. POCO !

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  2. molok

    Se ricordo bene, in alcuni Paesi in cui è in vigore, la castrazione chimica è un atto volontario del condannato per diminuire la durata della pena. Come triste aneddoto ricordo che Alan Turing fu sottosto a castrazione chimica (non per pedofilia, ma per omosessualità…), poco tempo dopo si suicidò.
    Comunque, Veltroni (almeno nell’intervista che ho visto io) non ha parlato esplicitamente di castrazione chimica, ma ha detto che se la scienza fornisse uno strumento per curare o comunque rendere non pericolose queste persone, sarebbe favorevole al suo utilizzo; precisando poi che attualmente questi strumenti non ci sono.

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  3. pie

    Per quanto sia contrario in linea di massima a questo tipo di provvedimenti vorrei ricordare che, citanto wikipedia:

    “La castrazione chimica è un tipo di castrazione, solitamente non definitiva, provocata da farmaci a base di ormoni.[…]Il farmaco più in uso attualmente è il Depo-Provera. Agisce sul cervello inibendo gli ormoni che stimolano i testicoli alla produzione di testosterone.”

    Io non sono un medico, ma visto così, sembra più uno psicofarmaco, una “cura” che non è definitiva e si può interrompere più o meno facilmente…(rimando a chi è più competente di me per info più precise)

    Ad ogni modo trovo sia ingiusto somministrare tale “farmaco” per diminuire la pena…buona parte dei pedofili sono in grado di intendere e volere e colgono questa loro perversione come un male…questa soluzione “limite” dovrebbe cmq essere presa in accordo col “paziente”.
    Negli altri casi (quelli in cui il pedofilo è invece malato mentalmente) la soluzione è più difficile…sinceramente non mi sono ancora dato una risposta precisa, ma penso che l’unica via sia un controllo abbastanza intrusivo, a costo della perdita di un pò di privacy.

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  4. Giuseppe Gallo

    Mi sembra che Molok abbia fatto un’importante precisazione. Veltroni ha detto di essere disponibile a parlare di castrazione chimica solo in teoria. Questo significa che, poiché la scienza non offre attualmente garanzie, è in realtà contrario al suo uso.

    Bisognerebbe però farsi una domanda: la pedofilia è una malattia o un reato? Nel primo caso, la castrazione chimica è uno strumento terapeutico (discutibile fin che si vuole, ma legittimo). Nel secondo caso, no: è un mezzo di tortura.

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  5. Paolo

    La castrazione chimica è il “termine orrendo” per indicare semplicemente la continua assunzione di farmaci (come per qualsiasi malattia). Se scientificamente avremo la prova dell’efficacia di questi farmaci… dov’è il problema?
    Paolo

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