Microsoft vuole comprare Yahoo!

Frankfurt Stock Exchange E’ periodo di notizie bomba, e sto imparando ad attendere prima di scrivere. Ieri Microsoft ha annunciato che intende dar luogo ad una scalata ostile nei confronti di (niente popodimenoche) Yahoo!, il famoso motore di ricerca. Microsoft offre 31$ per azione, il che costituisce un buon incentivo per i risparmiatori, visto che oltre al premio del 62% previsto dagli uomini di Redmond, c’è il titolo che oggi è schizzato in alto del 49%. Il totale stimato per l’affare si assesta intorno ai 44 miliardi e mezzo di dollari (circa 30 miliardi di euro): sono 3 finanziarie come quella del 2008 (per dare un peso alle cifre) ed il fatto che il gruppo finale si aggirerà intorno ai 350 miliardi di dollari di valore ci dice che Yahoo! vale circa un sesto di Microsoft, il che è davvero niente male, anche perchè sarebbe un totale superiore al valore di Google (che si assesta intorno ai 25 miliardi di dollari).

Sicuramente la notizia è di quelle che fanno parecchio rumore, ma sofferimiamoci un momento a riflettere sulla sostanza della questione (cit. Corriere.it):

In una conference call, l’ad di Microsoft, Steve Ballmer, ha detto che l’acquisizione di Yahoo! trasformerà l’attività Internet – in perdita – di Microsoft in un pilastro della compagnia.

Ora, come recentemente ho avuto modo di scrivere, Yahoo! rappresenta (secondo i dati in mano a XiTi Monitor), meno del 3% delle ricerche web. Non sarà un dato affidabile al 100% (combacia perfettamente con i dati statistici di questo blog), ma ci dà un’idea del panorama complessivo del quale stiamo parlando: negli ultimi anni, Google ha impostato una crescita vertiginosa che non si è arrestata neppure quando ha raggiunto il monopolio de facto (dato che continua a rosicchiare le misere quote dei concorrenti), mentre Yahoo! ha subito una lenta ma inesorabile discesa verso l’oblio (e anche economicamente non gode di strabiliante salute). L’obiettivo di Microsoft naturalmente non è quello di avere un nuovo motore di ricerca con il quale sostituire il (a mio avviso fallimentare) proprio, Live Search: l’obiettivo (dichiarato) è quello di prendere peso sul mercato della vendita di pubblicità online, che cresce ad un ritmo talmente vertiginoso che Microsoft potrebbe pensare di rientrare completamente dell’investimento fatto nell’arco di 4 o 5 anni, se riesce a prendersi metà del mercato (cosa piuttosto difficile, a mio modesto modo di vedere).

Sull’affare, comunque, Microsoft dorme tra due guanciali, visto che Google non ha alcuna possibilità di rispondere degnamente a questo assalto (a meno di non comprarsi Apple :P): infatti il gigante di Montain View non può fare un’offerta a Yahoo! (l’antitrust non glielo consentirebbe), ne al terzo motore di ricerca mondiale per importanza (anche perchè è Live Search di Microsoft) e gli altri concorrenti sono talmente piccoli da essere insignificanti se paragonati ai numeri di cui stiamo parlando.
D’altra parte, sul fronte pubblicità (che è quello che muove le somme più ingenti già oggi), Google è reduce dal “recente” acquisto di una delle più importanti compagnie al mondo, DoubleClick, e quindi ha solo da incassare, al momento, in attesa che Microsoft insegua.

La domanda (sollevata anche da Stefano Quintarelli) che a questo punto mi pongo è: a Microsoft conviene davvero scendere nell’arena di Google? Il mercato del software sta ormai decisamente stretto alla cricca di Bill Gates (d’altra parte con il 90% del mercato in mano, come potrebbe essere altrimenti?), e cercano quindi nuovi settori di espansione. Sicuramente quello del web è un nodo cruciale (e le cifre in ballo sono da prima categoria), sul quale però Microsoft ha molto da perdere e poco da guadagnare, anche perchè la parte del leone è già stata assegnata (a Google ovviamente).

Naturalmente c’è già qualcuno che ulula alla luna, insinuando dubbi sulle recenti prestazioni finanziarie di Google: effettivamente la crescita dell’ultimo quadrimestre è stata al di sotto delle aspettative, e il titolo non gode di strabiliante salute negli ultimi tempi (il che è probabilmente una conseguenza?). Se andiamo però a guardare i dati di bilancio pubblicati da Google stessa però, troviamo che la “crescita al di sotto delle aspettative” equivale ad un aumento di valore del 37% circa in 12 mesi: alla faccia della crisi!

Un’ultima considerazione: solo poche ore fa, una serie di blogger (tra cui Elena, Luca e Lele) sono stati invitati ad un incontro con Microsoft, a Roma, per discutere di

interoperabilità e standard aperti, nuovi trend tecnologici e di business, web 2.0 e software+services, oltre a offrire la possibilità di approfondire tematiche relative a strategie e prodotti Microsoft

Che sia un caso?

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