Avevo letto, pochi giorni fa, una raccolta di novelle di Lucarelli, e mi era piaciuta molto. Mi rendevo però conto che tra scrivere una novella ed un romanzo (giallo che sia) di acqua ce ne passa. Non perché scrivere una novella sia più semplice (anzi, come proprio Lucarelli faceva notare nell’introduzione a “Il lato sinistro del cuore”, in una novella è necessario che l’autore dia il meglio di se stesso, avendo pochissime pagine a disposizione per catturare il lettore), ma perché la tecnica e le modalità di scrittura variano molto.
Proprio per colmare la lacuna, avevo deciso di affrontare Almost Blue, appena acquistato, facendogli scavalcare la mia (ormai proverbiale) coda di lettura: non posso certo dirmi insoddisfatto.
Almost Blue è un ottimo romanzo la cui pecca maggiore è forse la poca originalità della trama (d’altra parte è un romanzo giallo, no? L’assassino è pur sempre il maggiordomo…), alla quale però Lucarelli sopperisce senza problemi con la bellezza del racconto: è un continuo dipingere di colori, voci ed emozioni (possibile anche grazie alla cecità di uno dei protagonisti che offre il destro proprio ad un poetare sulla realtà) che coinvolge il lettore e lo trascina senza peso alcuno, nei vortici di una Bologna strana, sommersa, dolce e violenta allo stesso tempo, scossa nel profondo da una serie di efferati omicidi, apparentemente inspiegabili.
Decisamente un noir… blu! 🙂
Commento su Anobii.com:
Si potrebbe leggere tutto d’un fiato, questo romanzo di Lucarelli. Duecentocinquanta pagine non sono certo un peso eccessivo per un lettore abituale, e le pagine scorrono veloci, trascinate dalla bellezza e dalla leggerezza del racconto, e da una trama non così pesante e complessa da necessitare particolari attenzioni. Un gran bel noir… colorato.
Il commento mi ricorda un pò quello fatto da Deaver nella prefazione di Spirali.
In ogni caso quest’ultima “fatica” di Lucarelli mi incuriosice parecchio…di più dopo il tuo post 😉