Mi ero ripromesso (silentemente) di non parlarne per un po’, perché finisco sempre con il dire le stesse cose e non mi piace ripetermi, ma la Binetti davvero me le tira fuori dalla bocca…
E’ il braccio armato della Chiesa quella donna. E’ incredibile. Non voglio dire che la Chiesa abbia intenzione di interferire con la politica italiana (lo fà già, anche se involontariamente, con gli appelli che ogni tanto lancia), non gli serve! Basta che qualche esponente della Chiesa, a qualsiasi livello, dica qualcosa, faccia un appello, ed ecco che il giorno dopo la Binetti è pronta a dar seguito alla questione in Senato. Come si fà a parlare di laicità dello Stato, con della gente del genere?
Questa volta ce l’hanno con l’aborto. Un’altra volta, l’ennesima volta. Forse stavolta pensano di riuscire a far passare la condanna dell’aborto grazie alla debolezza istituzionale dell’attuale governo, anche perché la Binetti parla di una “maggioranza trasversale”, raccogliendo la proposta di mozione che Bondi ha lanciato proprio ieri, dopo che Ruini aveva chiesto una moratoria sull’aborto.
Non voglio soffermarmi sulla questione in sé (trovo che nessuna Paola Binetti e nessun prete, di nessuna confessione, possa avere l’onniscenza per decidere che un aborto è male di per sé, senza prendere in considerazione le condizioni a contorno che accompagnano il certo doloro evento): trovo semplicemente disgustoso questo servilismo nei confronti della Chiesa (e non sarebbe diverso, badate bene, se fosse fatto nei confronti di altre realtà, religiose o meno che siano) da parte di un senatore eletto dagli italiani.
Poi parla di “libero arbitrio” e “coscienza”… ma di coscienza, secondo le, esiste solo al sua?