Terzo libro in due giorni: ieri sera potevo forse andare a dormire senza libro da leggere? Cosi mi sono scelto un altro “libretto” dalla biblioteca di papà, soppesandone il numero di pagine in modo da essere sicuro di finirlo entro un paio d’ore: “La metamorfosi”, di Kafka.
Non avevo mai letto questo classicissimo, e questa è stata davvero l’occasione giusta. Una novantina di pagine che scorrono molto bene, anche perché la trama è piuttosto semplice. Molto più complessa e significativa è ovviamente la chiave di lettura allegorica, che ci mette di fronte ad una spietata analisi dell’alienazione umana, della solitudine, dell’incapacità di comprendere. Un romanzo impressionantemente d’attualità, pur avendo quasi un secolo.
Certamente è stato il più “difficile” dei tre libri divorati durante queste vacanze natalizie, ma è stato forse anche quello più apprezzato.
Commento su Anobii.com:
Kafka non è certo un nome ignoto: questo breve libro, un classico della letteratura mondiale e forse il più famoso tra la produzione dello scrittore boemo, non può che confermarne la fama.
Uno dei migliori scritti di di Kafka, il miogliore libro che abbia mai scritto.