Secondo l’annuale indagine del Sole 24 Ore, Milano sarebbe la sesta città italiana per qualità di vita, trascinata dal primo posto per “tenore di vita”, 9° per “affari e lavoro”, terzo per “tempo libero”. Peccano la sicurezza (?) che vede il capoluogo lombardo al 100° posto, “servizi ambiente e salute” con il 30° posto e “popolazione” con il 46° posto (su 103 città censite).
Già in molti hanno espresso dubbi sulla classifica in questione, sui parametri che la guidano, e via dicendo. Io voglio in qualche modo rincarare la dose, chiedendo cosa si intenda per “qualità di vita”.
Il denaro sarà certamente importante, la possibilità di fare affari, di arricchirsi e costruire Milano2, possedere Mediaset e Fininvest e diventare infine capo del Governo, ma è sufficiente il denaro per avere “qualità di vita”?
E’ qualità di vita impiegare 30 minuti per attraversare Piazzale Maciachini?
E’ qualità di vita respirare polveri sottili in quantità tale che se finito di fare la polvere in casa, la trovi già nuovamente posata sul davanzale della finestra?
E’ qualità di vita correre come degli ossessi in giro per la città, spiaccicati in metropolitana come sardine, facendo file su file ovunque si vada?
E’ qualità di vita agognare il “weekend fuori porta” per “staccare la spina”?
E’ qualità di vita pagare 800 euro al mese per 100 metri quadri in affitto, nella più remote periferia?
E’ qualità di vita essere una delle città più care d’Italia (e del mondo)?
Ho i miei dubbi…
eh già… che vuol dire?
Hai mai visto i programmi elettorali (di sindaci e affini) che scrivono che miglioreranno “la qualità della vita, la qualità della città”?
Va bene che siamo un paese di ignoranti, nel senso che ignoriamo…
e non lo dico io guardate il rapporto PISA 2006 e cercate la povera italietta http://www.oecd.org/document/2/0,3343,en_32252351_32236191_39718850_1_1_1_1,00.html#Vol_1_and_2)
Va bene che nel 2007 c’è ancora tanta gente che si permette di dire, ridacchiando e senza vergognarsi “no, no, io di matematica non capisco niente, ma proprio niente” (personalmente non capisco il giapponese, oltre a tante altre cose, ma non me ne vanto affatto, anzi…).
Ma come si fa a dire “migliorare la qualità della vita”?
E i cittadini hanno il migliorometro o il qualitometro?
Qualche bell’indicatore misurabile no eh?
Povera italietta… speriamo che si risollevi prima o poi…