Dopo la magra figura ottenuta dai politici italiani al momento della visita in Italia del Dalai Lama (non ancora conclusa), che per non dispiacere il governo Cinese non sono andati ad accoglierlo all’aeroporto, non gli hanno consentito di incontrare il governo (ne il Papa, se è per questo), arrivano le prime reazioni da parte del Dalai Lama stesso che, intervistato da Repubblica, parla dei rimpianti di questa sua visita nel Bel Paese.
In linea con la grandezza spirituale del suo personaggio, il Dalai Lama si scusa per essere “cosi ingombrante”: in Tibet la repressione nei confronti dei monaci e dei religiosi buddisti è piuttosto pesante, al punto che è proibito pronunciare il nome del Dalai Lama, eppure proprio “Oceano di Saggezza” chiede che le olimpiadi in Cina non vengano boicottate (come invece era stato proposto da alcuni movimenti proprio per fare pressioni sul governo Cinese riguardo la questione tibetana), perché in fondo la Cina è un grande paese e se le merita.
Mi riempie di imbarazzo l’atteggiamento del nostro governo (e anche quello del Papa, in un certo senso) nei confronti di un uomo di questo calibro.
Però Torino lo ha accolto! Anzi… mentre c’eravamo… gli abbiamo anche conferito la cittadinanza onoraria: http://blog.libero.it/soloparolesparse/commenti.php?msgid=3773448&id=15123#comments
Verissimo, mi sono dimenticato di scriverlo, riflettendo in ambito nazionale. E’ un bellissimo gesto, che purtroppo non trova riscontri a livelli più alti