G8 Genova, prime condanne

Génova 15.JPG Abbiamo i primi condannati per le devastazioni del G8 di Genova. Sono 24 persone, alle quali sono state assegnate pene che vanno dai 6 mesi agli 11 anni di reclusione, per un totale di 102 anni (meno della metà di quelli chiesti dall’accusa), per i quali sono state necessarie oltre 7 ore di camera di consiglio.

Voglio credere che le le pene comminate siano giuste. Mi voglio fidare della giustizia, voglio credere che i dubbi sulla falsa testimonianza di quattro ufficiali di polizia giudiziaria, due dirigenti della questura e due ufficiali dei carabinieri verranno verificati, ed eventualmente perseguiti penalmente, come da norma di legge. Voglio crederci.

Non voglio parlare di “giustizia sociale”, di “vendetta”. Ognuno commette azioni, più o meno dettate dalla foga del momento, dall’euforia, più o meno in balia degli eventi, e di queste azioni è responsabile. Durante il G8 di Genova c’è stato di tutto, purtroppo anche degli atti violenti da parte di alcuni individui (che devono essere identificati ed estratti dal “mucchio” nel quale si cerca di far cadere tutta la vicenda), per i quali le accuse di “devastazione e saccheggio” possono avere un senso. Per questo, voglio credere nella giustizia, nei magistrati, che li hanno ascoltati e giudicati colpevoli dei reati. La responsabilità penale è personale, quindi sono queste 24 persone ad aver commesso reati, che non si cerchi di farle passare come una condanna “globale” che coinvolga tutti i manifestanti presenti a Genova in quei giorni. Purtroppo certi politici non fanno che cogliere questa occasione per cercare ancora una volta di far passare menzogne per verità; cito testualmente dall’articolo di Repubblica:

Sull’altro fronte politico Isabella Bertolini, vicepresidente dei deputati di Forza Italia, replica: “Le forze di polizia risposero a questa furia incontrollata per assicurare l’incolumità dei cittadini e il rispetto dell’ordine pubblico”. E Francesco Storace le fa eco chiedendo che sia rimossa la lapide intitolata a Carlo Giuliani in Senato.

Proprio perché voglio credere alla correttezza delle pene inflitte, perché voglio credere in una magistratura che non funzioni a due velocità, che faccia il proprio dovere con correttezza, proprio per questo penso che sia arrivato il momento di chiedere a gran voce che anche i due processi nei confronti delle forze dell’ordine che durante il G8 commisero abusi ed ingiustizie (alla Caserma di Bolzaneto e durante l’irruzione alla Scuola Diaz) arrivino alla loro giusta sentenza (prevista per la fine dell’estate).

Che si faccia veramente luce sui fatti di quei giorni e di quelli successivi, sugli insabbiamenti, sui depistaggi, sulle false testimonianze, sulle responsabilità dei politici che hanno cercato di nascondere la verità parlando di terrorismo e che ancora oggi cercano di far passare quella vicenda come una “furia incontrollata” contro la quale le forze dell’ordine reagirono per “assicurare l’incolumità dei cittadini”: l’ordine pubblico non è fatto di teste spaccate.

Perché è vero che la giustizia non è sempre “dalla tua parte”, ma è altrettanto vero che deve essere uguale per tutti.

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