Con 99 voti favorevoli su 184 (52 contrari e 33 astenuti), quindi con 2 volti di scarto rispetto alla maggioranza minima richiesta, la terza commissione dell’ONU ha approvato questa sera la risuluzione sula moratoria della pena di morte proposta da Nuova Zelanda e Brasile e fortemente voluta e promossa dall’Italia.
Nel pomeriggio, sono state respinte anche una serie di emendamenti volti a renderla più “dolce”: l’Egitto ad esempio aveva cercato di far richiamare all’interno della risoluzione L29 la “domestic jurisdiction”, secondo la quale nessuna disposizione della Carta può interferire sulle disposizione giuridiche dei paesi membri; la bocciatura di questo emendamento in particolare, rafforza notevolmente il senso politico del risultato ottenuto ai voti, la cui trasversalità fa ben sperare per il proseguo dell’iter burocratico.
Si tratta di una prima importantissima vittoria, in vista della sessione plenaria dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, in programma per metà dicembre: i precedenti tentativi, datati 1994, 1999 e 2003 erano infatti miseramente falliti.
Al Governo italiano ed al ministro degli esteri Massimo D’Alema vanno i miei complimenti per l’ottimo lavoro svolto, per il coraggio di averci messo la faccia.