Non è un libro semplice, uno di quei pamphlet che si scorrono in una giornata e via. Il lessico usato è ricercato e puntuale, il tema difficile e delicato e va quindi letto con molta attenzione.
Lucio Russo affronta in questo libro il delicato tema della pianificazione dei programmi scolastici, in particolare facendo riferimento alla “riforma della scuola” (in particolar modo quella superiore) che da lunghi anni ormai va trascinadosi dolorosamente a livello politico. I problemi che Russo solleva sono importanti e, per certi versi, illuminanti, e sono quelli di una scuola italiana che cerca di uniformarsi ad un fallimentare sistema deconcettualizzato di matrice statunitense/anglosassone, imporverito di una serie di importati valori considerati “fuori moda” o “troppo difficili” per gli studenti moderni, ai quali si preferisce fornire un’educazione “alternativa”.
Ironico, a tratti tagliente, Russo analizza puntualmente i principali aspetti della riforma scolastica, argomentando efficacemente (e con puntuali riferimenti bibliografici) le sue posizioni, anche se non sempre condivise dal sottoscritto. In ogni caso, un problema chiave viene sollevato da Russo: in materia di programmi scolastici non si può decidere unilateralmente a livello politico, ma vanno coinvolte in una discussione coerente ed articolata i vari protagonisti, dagli insegnanti, agli studiosi, ai ricercatori, agli intellettuali, agli scienziati.
Commento su Anobii.com:
Libro “difficile” (anche linguisticamente parlando) ma assolutamente illuminante. Si possono non condividere a 360° le posizioni di Russo, ma la denuncia della necessità di un profondo dibattito relativo ai programmi scolastici è assolutamente da sostenere.