Da Di Pietro, onestamente, non me l’aspettavo, anche se capisco le ragioni del suo (e del suo gruppo con l’eccezione di Franca Rame) voto di oggi al Senato. Sono d’accordo che non si tratti, dal suo punto di vista, di una battaglia ideologica, ma bisogna che lui si renda conto che l’ostruzionismo al Senato, fatto in qualsiasi forma, con un governo numericamente cosi debole, equivale a provocare una crisi di governo. Non se ne scappa, è cosi: quando qualcuno non è d’accordo, il governo va sotto. Ed è logico perchè l’opposizione è unita nel tentativo di far cadere questo governo indipendentemente dalla bontà dei provvedimenti che si stanno votando (il che la dice lunga sulle intenzioni “pro italiani” degli attuali membri dell’opposizione), per tutta una serie di ragioni, non ultima quella di voler tornare al governo a farsi le leggi “ad-personam” (o in alternativa avere qualche contentino, tipo il federalismo fiscale o magari l’inasprimento ulteriore della Bossi-Fini). Lasciatemelo dire una buona volta, visto che ieri sera si cercava persino di negare che ci fosse stato il tentativo di far passare “di ruolo” i consulenti del governo Berlusconi, nonostante questo fosse stato ampiamente rivelato dalla pur stordita stampa italiana (-.-).
Ora, tornando all’argomento del titolo, il problema di questa maggioranza è serio, e non si fa (quasi) nulla per risolverlo: ci sono delle divisioni all’interno del governo, d’accordo. E’ normale, con una coalizione cosi ampia e (soprattutto) varia, che vi siano dei contrasti su alcuni argomenti in particolare. Ma allora perchè insistere su questi argomenti? Mandiamo in background, per il momento, le iniziative di legge sulle quali vengono alla luce discordanze di vedute, e portiamo avanti prioritariamente tutto quello su cui invece si trova un immediato accordo tra le parti. Le iniziative poi che sono invece oggetto di discordanze, ci dovrà essere un confronto INTERNO al governo, in modo che alla fin della fiera si esca in Senato (almeno in Senato, dannazione) con una visione unitaria del provvedimento, con gli aspetti più controversi già dibattutti e sviscierati, in modo da non ricadere nelle provocazioni di un’opposizione che più che criticare e provocare non è in grado di fare (e 5 anni di governo Berlusconi sono stati più che sufficienti per realizzare questo aspetto).
E’ proprio cosi difficile?
Onestamente credo il problema sia dalla parte opposta della maggioranza…in estremità.
Di Pietro perlomeno è coerente con le sue idee(IMHO)
‘njoy
“Mandiamo in background, per il momento, le iniziative di legge sulle quali vengono alla luce discordanze di vedute, e portiamo avanti prioritariamente tutto quello su cui invece si trova un immediato accordo tra le parti.”
Il punto è uno: l’attuale maggioranza ha un solo punto di accordo: quello di non volere Berlusconi al governo.