Guardarci dentro: il Sosta Milano elettronico

dscf0901.jpg Quello dei parcheggi, in una metropoli come Milano, è uno dei problemi più significativi della mobilità cittadina. Le zone di parcheggio “a striscie blu” (quelle a pagamento) infatti, sono numerose ed il relativo prezzo viene differenziato sia a seconda della località, sia a seconda della fascia oraria durante la quale si vuole utilizzare il posteggio. Tralasciando la questione dell’insufficienza dei parcheggi gratuiti (sulla quale si è pronunciata diverse volte anche la Corte di Cassazione), la soluzione più classica è quella di utilizzare i “gratta e sosta”, ovvero dei talloncini cartacei che vengono “grattati” scoprendo una serie di dati (quali giorno ed ora di arrivo) ed hanno una validità temporale prestabilita.
Sigilli Questo sistema espone l’automobilista a due problemi: trovare i talloncini (infatti sono in vendita solo in alcune edicole, oppure si deve andare alla disperata ricerca dell’addetto che non è quasi mai presente o visibile) e definire la durata della propria sosta (perchè i talloncini hanno una durata prestabilita e non sono sospendibili).
Esiste però anche un’alternativa, nonstante sia stata poco pubblicizzata, che consiste nell’acquisto dei “Sosta milano elettronici”. Il valore d’acquisto è di 50 euro, e presentano un piccolo display sul quale, tramite la pressione dei 3 tasti a disposizione (Su, Giu e C) si può selezionare la tariffa oraria da applicare, avviare ed arrestare il dispositivo. Non avendo scadenza, e funzionando a scalare dal monte ore complessivo, questo simpatico strumento consente di risolvere gran parte dei problemi pratici legati al parcheggio in Milano (ma so’ che viene usato anche in altre località): rimane solo da trovarlo, il parcheggio, ma questa è un’altra questione.Il davanti

Il retroTrattandosi di un dispositivo elettronico, non potevo esimermi dall’aprirlo per vedere come fosse fatto all’interno. Peccato che non sia stato progettato per farlo, e quindi per poterlo aprire vanno rimossi i 6 “sigilli” che si trovano sui lati dell’apparecchietto. Trattandosi in ogni caso di plastica, non è difficile tagliargli con un semplice cutter. A questo punto, possiamo scollare il coperchio di plastica (incollato sulla parte di plastica rigida sottostante) e scoprire cosi il circuito annidato e protetto all’interno della plastica rigida.

Frontalmente, come si può facilmente vedere dalle immagini, il circuito è composto da un display LCD, una batteria Panasonic da +3V, ed i tre pulsanti. Girandolo, possiamo poi notare una superficie ceramica protettiva nera, la cui rimozione risulta piuttosto complessa e distruttiva, che ingloba qualche ulteriore componente, tra cui l’unità elaborativa (desumibile anche senza doverlo aprire, visto che il circuito di controllo del display LCD fa capo proprio a quell’area dell’integrato).

Interessante notare come la pila sia saldata letteralmente sul circuito, da entrambe le parti: da un lato, i piedini sono saldati sull’integrato, dall’altra sono saldati a due punti sulle due facce della pila.
L’idea che potrebbe quindi sorgere a qualcuno sulla possibilità di ricaricare il circuito, si scontra con una serie di accorgimenti piuttosto interessanti già a livello hardware, forse non ne vale la pena.

Forse la cosa più interessante che si può fare con questo circuito, è tentare di riciclarne l’LCD, per quel poco che può servire, stampato com’è…

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4 pensieri su “Guardarci dentro: il Sosta Milano elettronico

  1. orazio

    L’anno scorso ho acquistato uno di questi cosi ma ho perso le istruzioni e non riesco a farlo funzionare.
    C’è qualcuno che mi può aiutare?
    Grazie

    Rispondi
  2. fra

    Secondo me è quei 5 contatti che si vedono in basso possono servire a qualche cosa… ma non sono un tecnico elettronico esperto…

    Rispondi
  3. Roberto

    Ciao, a me si è scaricata la batteria interna: c’erano ancora circa 45 euro!! L’ATM non me lo vuole rimborsare. Hai qualcosa da suggerirmi? Chi è il produttore? Grazie e ciao Roberto

    Rispondi

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