Ma qualcuno si ricorda ancora che le elezioni in Belgio, cominciate il 10 giugno 2007, non hanno ancora portato alla formazione di un governo? Al di la della complessità del meccanismo elettorale (interessante l’obbligo di voto e lo sbarramento al 5%), le diatribe tra fiamminghi e valloni, di cui già avevo parlato, stanno letteralmente paralizzando il processo di formazione di un nuovo governo: dal 27 agosto infatti, dopo che i tentativi di formazione di un governo da parte di Yves Leterme (fiammingo, vincitore delle elezioni) non hanno dato alcun risultato significativo al di là delle sue dimissioni, il Belgio è senza un governo federale.
Informatori, delegati, esploratori ed incaricati non sono riusciti a mettere d’accordo, da allora, i sei principali partiti (sei!!) belgi per formare un nuovo governo. I fiamminghi infatti non vogliono perdere il primo ministro, ma non riescono nonostante tutto a raccogliere intorno a Yves Laterme il 50%+1 dei voti delle elezioni. L’alternativa socialista vallone ha drammaticamente perso peso, ma non vuole comunque andare all’opposizione (nonstante i recenti scandali dei quali si sono resi protagonisti), mentre guadagnano terreno i partiti xenofobo-nazionalisti, arrivando a toccare il 30% (trenta!!!) degli elettori delle Fiandre.
Nel frattempo, il governo di Verhofstadt continua la “gestione ordinaria”, pensando alla finanziaria 2008, in attesa che gli venga fatto sapere a chi deve lasciare le chiavi dei palazzi del potere.
Le differenze tra la ragione fiamminga e quella vallone, significativamente più importanti, ormai, di quelle che portarono alla separazione del 1991 tra Slovacchia e Repubblica Ceca, generano da anni tensioni molto forti, fatte di dispetti e litigi, con la ciliegina sulla torta di questa crisi politica. In Belgio, ormai, l’ipotesi della separazione non viene più solamente spifferata a bassa voce, nonostante i tentativi di dialogo dell’attuale “informatore reale”, Didier Reynders, il quale ha proposto riforme costituzionali nel 2009, nel (vano, IMHO) tentativo di guadagnare tempo e sedare gli animi ribelli…