OpenXML: fallisce il primo round del FastTrack

ooxmlspec.pngE’ ufficiale. L’ISO ha bocciato il Fast Track di approvazione di OpenXML.

Sembra che alla fine la ragione abbia vinto sul denaro e sulle manovre più o meno alla luce del sole, volte a portare a casa uno standard che tale non è. Sull’argomento si è discusso diverse volte, la comunità opensouce si è mossa con particolare vigore (anche se, come al solito, solo in parte). Probabilmente, buona parte del lavoro fatto Microsoft se l’è giocato con i recenti scandali venuti a galla, relativi alle pressioni che BigM avrebbe esercitato su molti degli enti di normazione nazionali (qualche informazione aggiuntiva la potete trovare sul sito http://www.noooxml.org).

Proprio per questo motivo, mi unisco accoratamente all’appello di Mimmo Cosenza affinchè vengano riviste e ripensate le regole che determinano la partecipazione ai voti dell’ente di normazione italiano: speriamo che cose del genere non possano più capitare, quanto meno che non possano farlo in Italia.

Ora, esattamente come successe dopo il rifiuto della brevettabilità sul software da parte del Parlamento Europeo, ci sarà da capire come reagirà Microsoft, quali pedine muoverà ed in che direzione. Non credo che a Redmond decidano di lasciar semplicemente perdere. Microsoft in questa campagna ha dimostrato di sapersi muovere dietro le quinte con efficacia (anche se in parte lo si sapeva già), e bisognerà che l’intera comunità del software libero tenga gli occhi bene aperti sotto questo profilo.

In ogni caso, i miei più sentiti complimenti per il coraggio espresso nel voto (negativo), andranno alle seguenti nazioni (i dati non sono ufficiali, perchè non sono pubblici, ma derivano da quelli pubblicati da noooxml.org): Brasile, Canada, Cina, Daniimarca, Repubblica Ceca, Ecuador, Francia, India, Iran, Irlanda, Giappone, Corea, Nuova Zelanda, Norvegia, Filippine, Sud Africa, Tailandia, Gran Bretagna.

La stessa lista, tra l’altro, solleva un ulteriore problema, che sicuramente si riproporrà sovente negli anni a venire: guardate un po’ l’elenco dei paesi che hanno votato ‘Si’ allo standard OpenXML (sempre secondo le indiscrezioni prima citate):

YES: Armenia, Azerbaijan, Bangladesh, Barbados, Belarus, Bosnia and Herzegovina, Congo, Costa Rica, Côte-d’Ivoire, Croatia, Cuba, Cyprus, Egypt, Fiji, Jamaica, Jordan, Kazakhstan, Lebanon, Morocco, Kuwait, Nigeria, Pakistan, Panama, Qatar, Romania, Russia, Saudi Arabia, Serbia, Sri Lanka, Syria, Tanzania, Ukraine, United Arab Emirates, Uzbekistan

YES with comments: Austria, Bulgaria, Colombia, Germany, Ghana, Greece, Kenya, Malta, Poland, Portugal, Singapore, Switzerland, Tunisia, Turkey, Uruguay, USA, Venezuela

A parte un pugno di stati (tra cui USA, Germani, Austria, Svizzera e Russia), sono tutti paesi piuttosto poveri, soprattutto poco rilevanti nel campo dell’informatica. Questi stati sicuramente possono essere manovrati facilmente, e saranno un osso duro da tener presente alle prossime occasioni, in particolare nelle votazioni di ballottaggio che si terranno una volta che i “comments” fatti presente a Microsoft verranno “risolti: previsione, febbraio-marzo 2008.

Ma nel frattempo, una serata di baldoria ci vuole. Viva la libertà. Festa!

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