Fonte: [Sparatoria dopo una lite, muore bimba – Corriere della Sera]
Una bambina polacca di 5 anni, Carolina, è stata uccisa accidentalmente con un colpo alla testa sparato da un uomo che, in precedenza, aveva litigato con il padre della piccola. Il fatto è accaduto la
scorsa notte a San Paolo Belsito, un piccolo centro del Nolano, in provincia di Napoli. L’assassino in nottata si è costituito ai carabinieri.
Adesso basta! Non se ne può piu! Tutti sti italiani di m***a che stanno a casa nostra ad ammazzare la nostra gente! Mandateli tutti a casa o bruciateli vivi nelle case, non se ne può piu!
Che poi puzzano pure!!
(In alternativa, posso fornire una versione in cui si accusano gli immigrati di non lasciarsi uccidere con sufficiente silenzio. Preferivate, razzisti $@½&7Qdfed# ?)
Credo che qualunque persona di buon senso non possa che condannare un atto simile, sia che venga commesso da un italiano che da uno straniero.
Ciò non cambia la realtà del nostro paese: la legge viene poco rispettata, perchè poco applicata e la negligenza, grazie alla quale permettiamo ad alcuni stranieri di delinquere o cmq di entrare/restare nel ns. paese, pur se non in regola, non fa che aggravare e sommarsi all’illegalità in cui operano molti connazionali.
Dobbiamo imparare ad essere meno lassisti, per il bene di tutti, altrimenti la convivenza sarà sempre più difficile ed episodi come questo, sempre più frequenti: il medico pietoso fa la piaga infetta…mi pare reciti un vecchio proverbio.
Beatrice, purtroppo non tutti gli italiani condannano queste cose. Quando muore uno straniero, molti (troppi) pensano che poteva starsene a casa sua e non sarebbe successo.
In Italia il problema dell’immigrazione è molto meno forte che in altri paesi (in Belgio l’ho vissuto in prima persona, e l’integrazione che vi si trova è di un bellezza rara), eppure è molto più sentito (e mal sopportato) dalla popolazione. Le cause sono molte (dall’ignoranza all’uso politico che ne viene fatto da certi gruppi politici) e non è questa la sede per dibatterne (sarei interessato però a partecipare ad un dibattito sul tema, se lo si proponesse).
Il problema dell’illegalità è purtroppo molto più serio e porta all’aggravio non solo di quello dell’immigrazione, ma anche ad una serie di altri problemi: ad esempio le tasse. Perché io devo svenarmi con le tasse quando poi il nostro buon Silvio Berlusconi si auto-riduce di 4 milioni di euro l’aggravio fiscale? E qui siamo ancora nella “legalità”. Il passo successivo è “perché io mi devo svenare di tasse quando metà degli italiani non le dichiara o ne dichiara una parte?”.
In Italia l’illegalità oggi è vissuta come una cosa inevitabile (ed in certi casi le leggi sono fatte cosi male che è davvero cosi) e quindi ci si può passare sopra. Questo deriva probabilmente da anni di gestione criminale della cosa pubblica, ad un clima di costante instabilità che si protrae grazie al persistere di una classe politica marcia e (in parte) corrotta.
Mi chiedo spesso come cambiare le cose, ma ormai la considerazione si riconduce sempre al “Quando gli italiani si stancheranno?” che pare avere come risposta “Hanno una pazienza che neppure immagini…”
Quando il resto andrà a posto, anche il problema dell’immigrazione riassumerà le dimensioni che gli spettano (e si potrà intervenire efficacemente affinché i criminali, di qualsiasi nazionalità siano, possano essere messi in condizione di non nuocere).