Disavventure in Intesa

Updated by alt-os at [ 19/10/2006 11:18 ]

Beh, a questo punto vale la pena bloggare sta roba, perchè comincia a prendere una piega divertente.
Due giorni fa, nell’intento di acquistare da IBS i miei libri universitari, ho ricaricato la mia Intesa Flash Card dell’importo esatto: 90,92 euro. Mi vengono regolarmente addebitati, sul conto corrente, i 91,92 euro dovuti.
Fatta la verifica sul saldo disponibile sulla Flash Card, dove i soldi sono stati accreditati, confermo l’ordine ad IBS.
Nel pomeriggio, vado a verificare se i soldi sono stati prelevati dalla carta da parte di IBS, e scopro che sulla carta ve ne sono solo 90,87, 5 centesimi meno di quanto avevo accreditato.
Verifico sul sito di IBS, e scopro che per sua politica, li preleverà solo al momento della disponibilità dei libri (2 giorni lavorativi, a quanto risulta dallo stato degli ordini).
Chiedendomi allora cosa possa essere successo, aggiungo un libro che mi serve all’ordine (scoprendo tra l’altro che mi è consentito “unire” due ordini in modo da pagare una volta sola le spese di spedizione) ed eseguo una seconda ricarica sulla carta Intesa Flash, questa volta non dell’importo esatto, ma “allargando” di 1 euro, arrivando a 17 (al quale si aggiuge un euro di commissioni).
Fatto ciò, vado a verificare il saldo della carta, e ci trovo 88 euro e 81 centesimi.
Rimasto di sasso, mando una mail al servizio assistenza di Banca Intesa chiedendo lumi, ma per tutta la giornata di ieri non ottengo alcuna risposta.
In tarda serata provo a contattare il numero verde 800-0202**, il call center di Banca Intesa, e vengo informato che è aperto solo fino alle 17:30 (anche se sul sito vengono riportate le 22, evidentemente riferendosi ad un altro settore).
Questa mattina, alle 10:00, provvedo a richiamare, e dopo un paio di tentativi, riesco ad entrare in contatto con un operatore.
Estremamente gentile (scopro di essermi messo in contatto con l’ufficio reclarmi, nei meandri del “prema 1 per… prema 2 per…”), mi tiene al telefono qualche minuti mentre fa le necessarie verifiche, e mi conferma che anche lui non vede tra i movimenti della carta le due ricariche, che appaiono invece sul HomeBanking di BancaIntesa, e che il saldo appare stranamente incorretto.
Mi chiede di chiamare un numero, lo 02-1686**, e mettermi in contatto con Setefi, che dovrebbe avere i mezzi per condurre una verifica piu approfondita.
Chiamando il numero, risulta essere inesistente.
Nel dubbio di non aver afferrato correttamente, provo a fare un po di ricerche ed infine, in preda allo sconforto, richiamo il call center di BancaIntesa. Dopo un paio di tentativi (il loro customer-care sembra “perdere” alcune telefonate), mi rimetto in contatto con un altro operatore, che molto gentilmente si offre di mettermi in contatto direttamente con i colleghi che si occupano di questo genere di problemi. Mi saluta, e la linea, dopo qualche secondo, cade.
Sempre piu divertito, richiamo nuovamente, e (anche stavolta dopo un paio di tentativi) risponde una donna, che mi da un secondo numero, questa volta un numero verde: 800-8250**. Ringrazio, provo a chiamare, occupato.
Al quarto tentativo, mentre ormai ero già impegnato a bloggare quanto state leggendo, finalmente suona libero e mi metto in contatto con un operatore che, effettuate i dovuti controlli, finalmente mi da una risposta.
I movimenti di ricarica sono stati correttamente registrati. Risultano poi due tentativi di addebito, andati a buon fine, rispettivamente di 0,05 (al momento del primo ordine) e di 19,06 euro (la sera, al momento della seconda mia ricarica), entrambi conclusi correttamente, ed entrambi provenienti da IBS. Sommando i due addebiti, viene fuori esattamente l’importo da me ricaricato.
Secondo l’operatore, il primo addebito è quello di “verifica della carta”, che, testuali sue parole “Fanno sempre, spesso dell’importo di un euro”. Il secondo invece, è piu strano, anche perchè non risulta essere il prezzo di nessuno dei libri da me ordinati.

Ad ogni modo, il fatto che siano stati richiesti da IBS.it mi rincuora: spero sappiano quello che fanno e non vengano a dirmi che “non ci sono i soldi previsti”: nel qual caso, la prossima volta, torno a fare gli ordini con pagamenti in contrassegno, che almeno sono sicuro…

EDIT: Ecco la conclusione della faccenda. Questa mattina mi arriva l’email da parte di IBS che mi dice che non sono riusciti a fare l’addebito sulla carta di credito, di chiamarli per comunicare i dati corretti.
Telefono e spiego tutta la faccenda alla gentilissima ragazza che mi risponde, la quale mi dice che le due richieste di pagamento da parte loro (0.05 e 19.06 euro) sono state “annullate”, e che quindi devo sentire Setefi.
Richiamo Setefi e dopo un paio di tentativi parlo con una centralinista, che mi dice che la “richiesta” rimane valida per 40 giorni, dopodichè decade e mi verranno riaccreditati i 19.06 euro. L’unico modo che ho per forzare i tempi, è richiedere uno “storno” da parte di IBS, che, ricontattati, mi dicono di non poterlo fare perchè “non piu competenza loro”.
Risultato? Ho effettuato un’altra ricarica (la terza, che a 1 euro di commissioni l’una mi costa esattamente quanto la spedizione in contrassegno) di 17 euro, di modo che ci siano tutti i soldi necessari sulla carta, e attenderò 40 giorni per rivedere i miei 19 euro.
La prossima volta contrassegno.

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4 pensieri su “Disavventure in Intesa

  1. alt-os Autore articolo

    3 euro e 50, il contrassegno 🙂
    Non è un dramma…

    PostePay? Alla fine è la stessa cosa che la FlashCard di qui sopra, solo che questa posso ricaricarla direttamente dal mio conto bancario 😀

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