Commento a “Se gli insegnanti…”

Fonte: [OneMoreBlog | Se gli insegnanti punissero di più]
Venerdì mattina, ore 10. In metropolitana c’è poca gente, quindi tutti possono sedersi. Salgo e dietro di me una signora sui 70 anni, si siede davanti a me e inizia a fare le parole crociate. Alla stazione successiva sale un ragazzino da solo, 14 anni circa, senza cartella, senza giacca e probabilmente senza meta. Inizia a battere con un anello sul metallo con un movimento continuo e il rumore che produce è sgradevole, io non ci faccio caso più di tanto, molto concentrata sui miei pensieri, la signora invece mostra subito segni di poca pazienza. Si volta, gli dice “smettila”, lui continua, più forte; lei di nuovo “smettila, piccola testa di cazzo”. Il ragazzino si sposta e inizia a fare lo stesso giochetto sul metallo proprio accanto all’orecchio della signora. Lei si alza e inizia a picchiarlo, con mani e piedi, una scarica di botte indescrivibili. Lui non reagisce con violenza, anzi non reagisce per niente, si prende le botte in silenzio. Due donne dietro di me sgridano la signora, io non riesco a fare niente: mi sarei aspettata di tutto, ma non le botte della signora ben vestita al ragazzino strafottente. La cosa si calma, la signora può finalmente fare le sue parole crociate in santa pace, il ragazzino sta zitto e fermo in un angolo, con gli occhi pieni di lacrime e l’orgoglio ferito.
[…]

Episodio interessante…
Ho poco tempo per commentare (tra l’altro è una cosa che faccio piuttosto raramente, per restare in tema), ma temo che l’atteggiamento tuo (e di chi altri con te ha assistito alla sciena, ma che si rispecchia nel comportamento di tutti ogni giorno, soprattutto nelle grandi città, e chi accusa il tuo comportamento in questo episodio, secondo me, non sta riflettendo come dovrebbe sulla situazione, ne tantomeno ha provato ad immedesimarsi, chiedendosi cosa avrebbe fatto) sia il frutto della società in cui viviamo, sempre piu individualista.
Qualche anno fa, un mio cugino che vive in Sicilia, in un paesino di poche migliaia di anime, mi disse che a Milano la gente è fredda, perchè non saluta quando entra nei negozi, quando si mette in coda alla USL…
Ci ho riflettuto (all’epoca) e continuo a rifletterci (oggi), e mi dico che a me sembrano tanto atteggiamenti naturali, ma che in effetti hanno ben poco senso.
Mi ritrovo a sorprendermi quando mi lascio sfuggire un sorriso nei confronti di qualcuno in metropolitana, dove si passano parecchi minuti in compagnia di estranei, figuriamoci per strada, dove l’incontro è molto piu fugace.

E’ una cosa che non mi piace, ma della quale non so fornire che una vaga spiegazione ed alcuna soluzione.

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2 pensieri su “Commento a “Se gli insegnanti…”

  1. fabi3tto

    Beh da brianzolo devo ammettere che la gente di Milano è tremendamente fredda.
    In treno non si riescono a scambiare quattro parole perchè la gente è troppo impegnata a non fare nulla.
    Non puoi nemmeno fare un complimento a una ragazza che vieni ignorato come se fossi un paletto di cemento.
    C’è un sacco di indifferenza, di strafottenza. Si fa fatica a conoscere gente, e questo è preoccupante.

    Fabio

    Rispondi
  2. alt-os Autore articolo

    Tu dici che è solo questione di “città”? E chi dalla brianza si trasferisce “in città”, diventa uguale? Mantiene la propria indole “aperta”? Si lascia condizionare dagli altri?
    Allora non potrebbe essere una questione di semplice “abitudine”?

    Rispondi

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