
11 settembre 2001 (foto: 11settembre.it)
5 anni fa, è stato l’ultimo giorno di un’epoca. Il giorno successivo, infatti, due aerei chiusero un’epoca, e ne aprirono un’altra, quella della “lotta al terrorismo”.
Domani la stragrande maggioranza dei blog di questo mondo scriveranno qualcosa che riguarda l’11 settembre 2001, io non avevo proprio voglia di mescolarmi a questo fiume, e ho deciso di postare un giorno prima, e senza dire cose particolari. Voglio però riassumere le cose piu marcate che sono successe in questi 5 lunghissimi anni:
– [1] L’Afghanistan e la vendetta –
Gli Stati Uniti d’America, sull’onda dell’opinione pubblica che chiede sanguinaria giustizia per i propri 2.986 cari rimasti uccisi a “Ground Zero”, organizzano una immane caccia all’uomo, alla ricerca di Usāma bin Muhammad bin Awād bin Lādin (piu comunemente conosciuto come Osama Bin Laden) in Afghanistan, dove si ritiene che il leader di Al Quaeda si nasconda. Era il 7 ottobre 2001. 5 anni dopo, Osama è ancora in libertà (probabilmente in Pakistan), e nonostante risulti essere il ricercato numero 1 al mondo dell’FBI, lo è per gli attentati alle ambasciate degli Stati Uniti in Kenya e Tanzania, che causarono la morte di oltre 200 persone. Sul coinvolgimento di Bin Laden nell’attentato dell’11 settembre 2001, l’FBI non ha ancora prove sufficienti, nonostante lo stesso Bin Laden abbia piu volte rivendicato la paternità di quel terribile evento. Nel frattempo, in Afghanistan, la vera e propria guerra contro i Talebani (colpevoli di proteggere Bin Laden), indetta dagli Stati Uniti con l’appoggio di Italia, Inghilterra, Canada, Francia, Spagna e Portogallo, ed in seguito passata sotto l’egidia dell’ONU, trasformandosi in una guerriglia a seguito del rovesciamento del potere dei Talebani (la cui ascesa era stata fortemente voluta e finanziata dagli stessi Stati Uniti nell’ottica di Guerra Fredda), ha già provocato oltre 5000 morti tra i civili. Nel 2004, verranno scoperti anche abusi sulla popolazione da parte dei militari della “coalizione”.
– [2] L’Iraq e la guerra preventiva –
Consolidata la situazione in Afghanistan, gli USA danno il via alla “guerra preventiva contro il terrorismo“. Primo (e fino ad ora unico) obiettivo, l’Iraq di Saddam Hussein, definita da George W. Bush, insieme a Iran e Corea del Nord, “asse del male” nel discorso sullo stato dell’Unione del 30 gennaio 2002, che secondo lo stesso presidente (e secondo la CIA) deteneva armi di distruzione di massa ed era in “combutta” con Al Quaeda. L’11 ottobre 2002, il Congresso degli USA da a Bush l’autorizzazione di “attaccare preventivamente” l’Iraq, spodestandone il regime.
A 4 anni di distanza, le armi non sono mai state trovate (anzi, un processo è in corso a carico della CIA per aver consegnato informazioni false al Presidente), e l’8 settembre 2006, un’inchiesta del Senato Federale degli USA a definito che non ci sono prove di coinvolgimenti tra Saddam Hussein (nel frattempo catturato, il 14 dicembre 2003, dalle forze della coalizione) ed Al Quaeda.
Nel frattempo, in Iraq, la “guerra d’invasione” (dichiarata conclusa da Bush il 1 maggio 2003) e la successiva guerriglia/guerra civile fatta di rapimenti, esecuzioni e attentati kamikaze, ha prodotto 2.701 morti tra gli “alleati”, almeno 75.000 morti tra i civili, 45.000 morti tra i soldati del regime. Secondo il Sunday Herald, l’82% degli Iracheni è ancora oggi “fermamente contrario” all’occupazione occidentale.
– [3] Il medio oriente ed il razzismo –
In un clima di crescente violenza, tutto il medio oriente è in fiamme. L’Iran porta avanti il proprio progetto nucleare, condotto con toni particolarmente aspri da parte della presidenza iraniana e da parte del mondo occidentale, Israele usa sempre piu le maniere forti contro i palestinesi, arrivando ad invadere il Libano: solo una risoluzione dell’Onu ed il conseguente invio di un contingente militare in zona porterà sollievo alla situazione. I richiami alla guerra santa contro i valori occidentali giungono da molte delle principali autorità religiose mediorientali, ed in Europa l’intolleranza xenofoba dilaga sempre piu, mentre la chiesa cattolica lancia proclami per la difesa dei “valori occidentali”.
– [4] Effetti collaterali –
Molti paesi, tra cui l’Italia, varano apposite leggi “anti-terrorismo”. In Italia, la legge prevede tra le altre cose, l’obbligo di identificare tutti coloro che accedono ad internet tramite un documento valido. Chi ne sa di informatica e reti wireless è autorizzato a farsi una solenne ghignata. Sulla scia di questa legge, si pone anche il decreto Urbani, che inizialmente richiedeva che gli Internet Service Provider loggassero tutto il traffico in transito sulla loro rete. Anche qui, solenne ghignata autorizzata.
A seguito dell’attentato al WTC (e dei rincari successivi all’entrata in vigore dell’euro, il 1 gennaio 2002), il prezzo della benzina è schizzato alle stelle. Nell’agosto 2001, la benzina verde costava circa 2000 lire al litro (1,032 euro). Oggi, un litro di “verde” costa 1,301 euro. Un barile di greggio passa da 20$ agli attuali 67$, con un picco massimo intorno agli 80$ al barile.
Cosa si può fare?
Una nota positiva è stato il cambio di governo che, almeno in politica estera, è tornato sulle sue tracce filo-“arabo” e da un punto di vista dello sviluppo economico sembra cominciare ad ingranare…
Certo se si potessero rimuovere gli utimi 5 anni…sarebbe solo bene
‘njoy 😉